Se siamo tutti d'accordo che John Carpenter ha di fatto inventato la synthwave grazie alle sue colonne sonore elettroniche do it yourself, al suo collega David Lynch dobbiamo la nascita e lo sviluppo del folk etereo, chiamato anche dreampop o anche dreamwave. Certo, prima di Twin Peaks esisteva già il dream pop di Cocteau Twins, This Mortal Coil, Dead Can Dance e dell'etichetta 4AD ma bisogna ammettere che già con "In Heaven (Lady In The Radiator Song)", contenuta nell'esordio Erasehead anticipò le coordinate che il genere avrebbe avuto nel futuro.
Il caro David di musica se ne capisce e ha sdoganato oltre a Julee Cruise e i Rammstein (sigh) gente come Chromatics, Sharon Van Etten, Lykke Li. Negli ultimi dieci anni il catalogo Sacred Bones si è popolato di cantautrici che potrebbero essere uscite da una sua colonna sonora: Zola Jesus, Anika, Jenny Hval, Marissa Nadler, Spelling, Hilary Woods, Emma Ruth Rundle creando una vera e proprio sotto genere musicale. Donne dark? Si ma non solo. Sperimentatrici, curiose, eteree, colte ed eleganti. Alla lista si aggiunge l'artista multidisciplinare mezza brasiliana mezza tedesca Gloria De Oliveira che in compagnia del compositore Dean Hurley ha realizzato "Oceans Of Time" proprio per Sacre Bones.
Partiamo dal brano più chiacchierato: la cover di una collaborazione fra Jeff Buckley ed Elizabeth Fraser intitolata "All Flowers in Time Bend Toward the Sun". Siamo dalle parti della famosa "Songs To The Sirens" di Buckley padre rivisitata proprio dalla Fraser: eterea e magica. Il resto del disco è sullo stesso andamento come facente parte di un unico sogno sospeso nel tempo. Riverberoni, voci sussurranti, tappeti di synth e nessun andamento ritmico. Siamo al pelo della new age ma è comunque un bel sentire. Se volete una colonna sonora per i vostri sogni aggiungete alla playlist "Oceans Of Time".
[Dale P.]
Canzoni significative: All Flowers in Time Bend Toward the Sun, Ashore Of The Cosmic Sea.
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