Anche se la formula non riserva piu' alcuna sorpresa, i Lamb Of God si confermano una delle band metallare piu' in forma dell'ultimo decennio. A fronte di un "Wrath" che, col passare del tempo, si e' ridimensionato drasticamente, stavolta con "Resolution" la banda di Richmond, Virginia, fa centro senza riserve.
e' comunque lontana la perfezione di "Ashes Of The Wake", quel mood catastrofico iniettato di riff al veleno e lo snodarsi avvincente di ogni singola struttura all'interno dei brani sono irreplicabili, ciononostante il quintetto non ha abbandonato la ricetta e l'ha anzi tramutata in canone.
Non mancano i mosh spaccaossa e le cavalcate in puro stile death, gli assalti all'arma bianca ci sono tutti e rispondono ai nomi di "Desolation", "Guilty", "Cheated".
I Lamb Of God non lesinano distensioni che puntano a melodie strumentali che leniscono la furia cieca disseminata a destra e manca: e' cosi' che escono fuori i refrain di "The Number Six" e "Visitation" o i lirismi di "King Me". Minacciosa l'apertura del disco con "Straight For The Sun", badilata alla moviola.
A fronte di un Randy Blythe sempre piu' efferato col suo growl malefico, i LOG, da otto anni a questa parte, non mutano nulla a livello di suoni mantenendo una batteria iper-triggerata che puntella chitarre dalle timbriche perennemente uguali. E va notato che in piu' punti c'e' puzza di riciclo spudorato: il manto ritmico di "Redneck" e' riproposto in "Ghost Walking" al limite del copia/incolla, "Terminally Unique" richiama in via palese "Omerta". Ma va da se', un certo manierismo e' passabile a fronte di una collezione di canzoni che, stavolta, non conosce alcuna flessione.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Visitation; The NUmber Six; Desolation; Guilty; Terminally Unique.Stealing Pictures, Slow 6 Apocalypse.
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