Applicare ai Souvenir's Young America l'etichetta di band post-rock (nomenclatura che, diciamocelo apertamente, nel 2010 non vale piu' nulla), equivale a considerare e mettere in primo piano una sola delle sfumature stilistiche che si rintracciano nella loro musica, riducendo ai minimi termini tutte le altre. E' d'altra parte vero che il substrato dei SYA ha un etimo squisitamente post-rock e non solo perche' la loro e' materia interamente strumentale. Certi giri di chitarra, le stesse strutture a climax e anti-climax corrispondono al canone del genere, ma il trio-quintetto di Richmond ne supera i confini. Le loro composizioni sono secche come la sabbia del deserto, si sente il sole bruciare la pelle soprattutto quando si affaccia una solitaria armonica. E' evidente anche il debito che i nostri pagano al progressive e allo stoner in prossimita' delle aperture piu' muscolari, ma la verita' e' che i Souvenir's Young America sono piu' di un semplice elenco di influenze.
Nei loro brani pulsano differenti stati d'animo che vanno dalla quiete estatica al nodo malinconico, da un estremo ad un altro e l'eccelsa "Vanishing" e' il compendio di questa bipolarita' costantemente ricoperta da una patina di oscurita'.
Rispetto a "An Ocean Without Water" di tre anni fa i nostri hanno ridimensionato la loro vena psichedelica, sono meno acidi e per certi versi anche meno visionari, ma quel che piu' conta in questa sede e' notare come abbiano definito lo stile, come abbiano smussato la base per dare una fisionomia riconoscibile al loro volto sonoro.
Solo quattro nuove tracce per una scarsa mezz'ora, queste possono bastare per far breccia.
P.S.: la versione cd contiene tre bonus-tracks, precedentemente incluse nel 12" Ep "September Songs". Dal taglio piu' ambient e sperimentale, sono la rielaborazione dei temi melodici di "Invocation In Caldera" (contenuta in "An Ocean Without Water") e "Amnesia", inclusa in questo nuovo lavoro.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Vanishing; Amnesia.
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