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Per la terza edizione del MiOdi non abbiamo preparato una vera e propria recensione, ma un flusso di pensieri su quello che e' il nostro festival italiano preferito!! Saro' sincero: in tre anni di partecipazione al MiOdi avro' visto non piu' di 10 concerti. Neanche completamente. In mia difesa c'e' da dire che Taxi Driver ha sempre partecipato con il banchetto spaccia-dischi e in occasioni come queste (anzi praticamente solo in questa occasione) abbiamo avuto il tempo di allontanarci dal banchetto per non piu' di qualche minuto. E allora perche' scrivere un report? Perche' per molti il MiOdi non e' altro che la risposta "metal" al MiAmi, festival pseudo indie organizzato da Rockit, in realta' il 90% dei partecipanti (band, banchetti, pubblico) probabilmente non e' stata per piu' di due minuti sulla homepage del sito. Per fortuna. Al Magnolia buona parte del pubblico e' di casa: almeno una volta al mese c'e' un buon motivo per recarsi a Segrate, a due passi dall'Idroscalo. Negli ultimi 3 anni nelle serate "Solo Macello" abbiamo visto Wolves In The Throne Room, Helmet, Genghis Tron, Om, Melvins, Keelhaul, Torche, Kylesa, Karma To Burn, Jex Thoth, White Hills, Pontiak, Atomic Bitchwax, Clutch, Baroness e tanti tanti altri che se per pigrizia o snobismo avete evitato sappiate che avete commesso un grave errore. Pochi giorni prima, per dire, hanno suonato gli Unsane. E' non e' quindi un caso se non appena portate le prime ceste di vinili, il banchetto Taxi Driver venga preso da assalto da persone che ben ci conoscono. Fondamentalmente si parla lo stesso linguaggio. E a meno che non sia una ragazza, dall'altra parte troviamo persone decisamente barbute. O come nel caso dell'ultimo MiOdi trovarsi un Mike Williams (Eyehategod) visibilmente contento per aver trovato nel nostro banchetto un disco dei The Guilt, suo strampalato sideproject in split con Merzbow!! Eyehategod (1) Al MiOdi l'atmosfera e' eccezionale. Sbagliate se andate per sentire solamente le band: vi perdereste buona parte del divertimento. All'interno del circolo band, pubblico e addetti ai lavori sono una cosa sola e fra una birra e l'altra possono nascere possibilita', amicizie, band, progetti che nessun "condividi" di Facebook potra' mai replicare. Russian Circles Certo, il MiOdi non l'unico festival in Italia in cui cio' succede (ricordiamo situazioni piu' o meno analoghe come NoFest, OkFest, SantoRock, TagoFest ecc) ma questo e' quello a cui siamo piu' affezionati, quello in cui la nostra "comunicazione" funziona meglio. Quello in cui ci si ritrova dopo gli Eyehategod a mettere dischi, e ad ogni pezzo ricevere apprezzamenti o domande, difficilmente insulti. Anche perche' alla fine della scaletta ritrovarci a dire "hanno suonato tutti qui!!". Se tanta gente ha ignorato la festa perche' "al Magnolia i volumi sono bassi", "troppe sovrapposizioni", "biglietto troppo caro" evidentemente quella sera ci sara' stato di meglio da fare. O probabilmente chi non e' venuto sta progettando un festival molto piu' interessante e perfetto nell'acustica, negli orari, nei prezzi. Capiamoci: questo non vuole essere un articolo "zerbino". Ma guardare negli occhi chi nel pubblico e nelle band ha capito lo spirito e la volonta' di fare qualcosa di dignitoso in un paese che nelle migliori delle ipotesi a livello musicale e' fermo a British Steel dei Judas Priest fa si che anche noi di Taxi Driver (webzine ma soprattutto negozio) non ci sentiamo soli, a predicare certe idee. Cosi' come avviene in posti "elitari" come l'ATP in Inghilterra o il Roadburn in Olanda a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare come pubblico. Ma all'estero sono gia' nella fase in cui capitalizzano (basta guardare il francese Hellfest). Noi siamo a farci le scarpe per molto poco. Un mondo piu' bello e' possibile e tre edizioni di MiOdi lo dimostrano. Quindi bando ai discorsi. Se c'eravate avete goduto, se non c'eravate fatevi un regalo: il prossimo anno non perdetelo. Galleria (clicca sulla foto per ingrandirla): tutte le foto di "La Poltiglia di Pixel" eccetto (1) di Silvia Spallarossa Video: Church Of Misery Russian Circles video di "La Poltiglia di Pixel" [Dale P.] |
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