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Se il primo episodio attestava il nascente interesse underground verso la scena postcore italiana, popolata da centinaia di fan e da band praticamente agli esordi ma già agguerrita, questo secondo episodio testimonia la veloce crescita di un fenomeno che pare inarrestabile. Il recente Mi Odi è stata forse il primo tentativo forte (e perfettamente riuscito) di dare visibilità ad una scena che ha bisogno di visibilità e supporto da tutti, ma allo stesso tempo è perfettamente in grado di rivaleggiare con realtà straniere già radicate da anni di duro lavoro. Se la stampa, i promoter, il grande pubblico ancora non sa come approcciare questo calderone di sonorità che per comodità vengono definite postcore, le band non stanno a guardare ed ad aspettare e affinano via via il loro approccio live, le loro produzioni discografiche e il rapporto con le poche realtà che per prime si accorgono del loro indubbio valore. Neuroprison, nato come forum italiano sui Neurosis è via via diventato un portale di riferimento per conoscere in diretta (e spesso anche prima) il continuo espandersi di questo fenomeno, così come Taxi Driver e il Barone del Male fanno in modo diverso, chi organizzando concerti, chi recensendo, chi distribuendo dischi introvabili altrove. Questa seconda compilation (scaricabile gratuitamente qui) deve suonare come una chiamata alle armi, una presa di coscienza non più ignorabile. Il paese è reale, ed è qui, non altrove. [Dale P.] |
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