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Concerto Come del 05/10/2022



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Teatro Della Tosse

Genova

05/10/2022

I Come sono sempre stati un nome minore nel rock alternativo americano anni 90. Citati di rado anche nei tomi più completi raccoglievano l'elettricità nell'aria come dei perfetti parafulmini: erano il nome che i più "spulcioni" andavano a trovare dopo aver massacrato i dischi di Pixies, Sonic Youth, PJ Harvey, Breeders, Throwing Muses, Dinosaur Jr, Lemonheads, Slint. Ed era una scoperta incredibile per chi si imbatteva in dischi come "Eleven:Eleven" o "Don't Ask Don't Tell". La loro proposta era si figlia del grunge noise primigenio ma aveva un andamento lento, una struttura sbilenca che sembrava non andare da nessuna parte ma che lasciava un tormento interiore difficile da trovare in prodotti più accessibili.

Alla voce la disperata Thalia Zedek, ai tempi già più che trentenne, e lontana dal physique du role femminile baby-doll del periodo, più vicina a Lydia Lunch e Patti Smith. Thalia che era in attività da almeno 10 anni: pensate che il suo primo gruppo Dangerous Birds appare nella seminale compilation Sub Pop 100. Con lei Chris Brokaw, altro allegrone già in forze nei fondamentali Codeine. Insieme hanno pubblicato quattro dischi passati per lo più sotto silenzio in un decennio che sfornava un disco imperdibile alla settimana (e anche di più).

A distanza di 30 anni dalla formazione e 20 dallo scioglimento li trovo a sorpresa a Genova nella patinata cornice della Sala Trionfo del Teatro Della Tosse. Ufficialmente sono in tour per promuovere le recenti ristampe del loro catalogo e la pubblicazione delle famose Peel Sessions. In realtà perchè ne hanno bisogno, non solo economicamente. Thalia, soprattutto, che inizia il set che sembra abbia il broncio e finisce un concerto da standing ovation con il sorriso camminando in mezzo al pubblico in una catarsi finale che ha il valore di un abbraccio collettivo. Ci ha fatto star male per un'ora abbondante e ne siamo usciti rigenerati e in pace con il mondo, con il sorriso come lei. Dirle "grazie" al banchetto del merchandise, strapparle un sorriso e comprare un disco dalle sue mani dopo aver ascoltato per quasi trent'anni i suoi lavori e i suoi tormenti è stato un privilegio enorme e un raro scambio di energie positive.

Il concerto pesca dai quattro dischi pubblicati negli anni 90 e ha bisogno di qualche brano per carburare: il teatro non ha l'acustica adatta per un concerto rock, le chitarre sono limitate e le basse frequenze tracotanti, ma pezzo dopo pezzo il fonico troverà la quadra così come le nostre orecchie. Pensando a cosa doveva essere vederli dal vivo nel periodo d'oro, noi più giovani e loro più graffianti hanno comunque donato una prestazione invidiabile e perfetta. Thalia cede il microfono a Chris solo per "Recidivist", intento nel resto del set a martoriare la chitarra come ai bei vecchi tempi.

Probabilmente chi non è fan del genere avrà trovato una band confusionaria, introversa capitanata da una frontwoman straziante e verbosa nei testi. O forse è riuscito a trovare la bellezza proprio nei loro difetti, la loro unicità e la forza espressiva senza compromessi, nuda e cruda. Io ho trovato in loro tutta l'essenza del grunge più genuino, quello fatto di rumore e disagio.

[Dale P.]

[foto Roberto Fiorello]



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