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RaindogsSavona08/05/2023
Dopo aver bissato il concerto dei Big Brave l'ultima occasione di godermi ancora un pochino di Roadburn Festival è a Savona con il triplo concerto Many Blessings, Antichrist Siege Machine e Spirit Possession. Vengono tutti e tra dagli Stati Uniti e sono parecchie settimane che mettono a ferro e fuoco l'Europa. Purtroppo a causa delle classiche sovrapposizioni me li sono persi al Roadburn sapendo che avrei recuperato vicino a casa. E, per fortuna, così è stato. E' un lunedì primaverile, anticipato da piogge torrenziali che segnano l'arrivo delle band nella location: si inizia molto presto e ci sarà da sudare. Il pubblico risponde come una piccola chiamata alle armi: non numerosissimo ma neanche deserto, nero vestiti lungo criniti di ogni età affollano la sala concerti fin dai primi minuti e rimarrano attenti (e partecipi) fino alla fine.
A stappare le orecchie ci pensa Ethan Lee McCarthy dei Primitive Man che con il suo set di drone noise a nome Many Blessings. Tavolo, catena, microfono, aggeggi manipolatori, mixer sono gli ingredienti che si porta appresso per riversare sull'ascoltatore rumore, rumore e rumore. Si potrebbe ricercare qualche altro ingrediente ma non c'è: Ethan è pesante come la sua prestanza fisica e offre agli ascoltatori il classico set alienante per godere al meglio i set successivi.
I secondi a salire sul palco sono gli Antichrist Siege Machine che nel 2021 si sono fatti notare tra il pubblico di appassionati con l'ottimo "Purifying Blade", pubblicato dalla sempre attenta Profound Lore. Sono solo in due ma in pochi istanti tirano su una montagna di casino che sembrano almeno in sei. Il batterista è una macchina da guerra: se sembra che stia andando velocissimo dopo due battute va ancora più veloce. Il chitarrista sforna riff su riff. Insieme suonano compatti, malvagi e inarrestabili. Una vera e propria macchina da guerra blasfema.
Chiudono la serata gli Spirit Possession, anche loro nella scuderia Profound Lore con cui hanno pubblicato il recente "Of the Sign...". Anche loro sono in due ma gli ingredienti sono decisamente diversi, pur appartenenti allo stesse genere. Anche il facepainting mostra delle differenze: se i primi erano truccati da "battaglia" i secondi hanno una grafica più minimale e old school. Il loro sound, infatti, prende dall'underground metal dei primi anni 80 e lo accelera e appesantisce con un sound vagamente più moderno. Spirit Possession sono molto grezzi, hanno ancora l'odore di garage addosso dove probabilmente suonano assieme da sempre. Il chitarrista ha uno stile strano: chitarra molto piccina, suonata con le dita e con un sound che ricorda a tratti anche certo hardcore anni 80. La batterista picchia pesante ma senza la follia ipercinetica degli Antichrist Siege Machine: ha un suo stile che si accoppia brillantemente con quello del suo socio. Si sentono le influenze dei Celtic Frost, dei primi Mayhem e di tutto quel black metal che non ha dimenticato la grezza lezione dei Motorhead. Proprio il loro essere primitivi è la loro forza e bellezza.
Speriamo che Raindogs diventi una futura tappa anche per formazioni di metal underground!
[Dale P.]
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