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 (NB: se volete solo il sodo cliccate direttamente su intervista e report, ma vi consiglio di seguire tutta la giornata da veri Taxi Drivers in compagnia dei Dredg! ndDaleP.) ...Quattro amici, una c3. Il traffico. Mezzogiorno. Ho ancora da fare delle cose e poi dovrò correre a prendere metà Redazione: direzione Transilvania Live, Milano. L'appuntamento è al centro commerciale, luogo che stona parecchio con lo spirito del gruppo che incontreremo più tardi.Si parte, e sugli Apennini la Redazione inizia ad accusare i primi malesseri provocati dalla mia guida un po'... sportiva(?!). Verso Pavia siamo costretti a fermarci in autostrada da un autostoppista prepotente: il traffico...che naturalmente, approdati a Milano, diventa sempre più nevrotico, intensificandosi come i sudori freddi miei e del mio equipaggio. Dobbiamo fare presto, altrimenti non riuscirò a fare quelle quattro chiacchiere per cui i Dredg mi stanno aspettando. Più volte ci si riunisce in assemblea (a semaforo rosso) per disporre piani di fuga pedonale con abbandono del veicolo. La mappa dice che il locale è proprio là dietro, ma per approdarvi faremmo prima a organizzare una maratona. L'assemblea si scioglie prima di diventare deliberativa: "puntualmente" scatta il verde. Arrivo al locale precipitandomi dalla macchina quasi in corsa. Dale chiama Andrea, che cordialissimo, estrae un paio di ometti dalle tenebre pomeridiane del club. Comincia l'intervista: sono nel cortiletto in mezzo a Gavin e Dino... Intervista Intervista In Inglese ...Due birre, due amiche e un'utilitaria. Il labirinto. Finite le domande, esaurito l'inchiostro per gli autografi, Andrea della Universal (etichetta della band) ci fa una proposta: i D. hanno impegni in centro, ma "se non avete impegni fino all'inizio del concerto, potreste pensare voi a caricarli ed accompagnarli al locale". Gavin e io ci scambiamo il numero di cellulare: mi chiamerà per confermare il passaggio. Sbagliando un paio di vocali, Gavin ha segnato il mio numero in rubrica. Che sensazione strana scambiarsi il numero con uno dei tuoi cantanti preferiti...Vedere comparire "Gavin" sul display, quando ha confermato il passaggio prima di andare a prenderli, è stato altrettanto surreale. Si parte verso San Babila, a bordo della Lancia y di Lauretta, mia grande amica brianzola, che ha messo a disposizione senso dell'orientamento e nervi per districarci nei sensi vietati della metropoli. Siamo scese dalla macchina e andate incontro a Mark, Dino e Gavin. Nel tragitto verso la macchina chiedo a Dino del suo cognome. Lui conosce già la traduzione, ed esclama: "Little bell!"; mi chiede del mio cognome, gli spiego che in inglese si direbbe "cool" (e secondo lui mi si addice); dopo qualche ironia, gli faccio presente che a Genova c'è un ponte dedicato forse a qualche suo avo (ma secondo me è proprio il suo ponte personale. Sissì): "the Campanella Bridge". Mi chiede di spedirgliene una foto: promesso! Poi si parla di drum set, cymbals, e delle difficoltà che hanno le band emergenti in Italia. E dell'aridità della musica commerciale. Anche loro (e chi se non i Dredg?) vedono la musica come un modo per scoprire, rinnovarsi, andare oltre, e capire. Arte, insomma e non mercato. Ma eccoci a bordo del bolide di Lauretta; i Nostri rimangono un pò sorpresi dalle sue esigue dimensioni. Gli spiego che in Italia, nel traffico, ci si sposta così! Il viaggio è durato una mezz'oretta. C'era traffico, e abbiamo chiesto a qualche passante se conosceva una scorciatoia...con risultati deludenti. Gavin ha notato con stupore che uno di quei signori aveva rubato la macchina ai Goonies!!!O forse voleva fare uno scambio con quel fuoristrada, per arrivare al club attraversando i giardinetti...Ho rassicurato i 3, un po' preoccupati dalla monotonia del panorama: "non siete stati rapiti, stasera vogliamo sentirvi suonare!!!". A proposito: vero che fate "Crosswind minuet" e "A canyon behind her"? La prima, purtroppo non è in scaletta da un po', ma la seconda sì...yuppi! In seguito, per distrarre la band dal traffico, oltre che insegnare loro qualche parola italiana di impudica utilità, estraggo la macchina digitale: è arrivato il momento di immortalare il trio, strizzato sul divano posteriore e incuriosito dalle luci del crepuscolo milanese. Ecco che parte un flash improvviso, sul mio ginocchio... e dico a Laura:"ma sono rintronata o c'era qualcosa anche nella tua birra?" e lei, incredula: "ooops... mi sà che era l'autovelox!Ma non andavamo così veloce!". Lo giuro: La prossima volta che accompagnerò un gruppo in macchina, mi munirò di kit anti-vigile, cd anti-velox, eventualmente mi procurerò un elicottero, o semplicemente un navigatore satellitare. ma ho subito un'altra idea, che propongo simultaneamente ai Dredg: al prossimo tour in Italia, venite dalle mie parti: è una città mooolto bella e più piccola di Milano, uguale meno traffico e stress... e poi c'è il mare (per i più distratti: Genova)! L'idea sembra piacere molto. In cambio mi procurerò una monovolume per trasportarli tutti, oltre a preoccuparmi di inaugurare un locale adatto. Una volta arrivati, il club era gremito di gente, abbiam fatto scendere la band dalla macchina. Io e Laura ci siam sentite oggetto di qualche sana invidia nel fare ciò, e sicuramente ci ricorderemo sempre di questa esperienza improvvisata e inaspettata. Davvero una giornata spettacolare! E ora il vero spettacolo: Report Foto. [Shizu] |
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