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KB HallenCopenhagen09/12/2005(ovvero considerazioni modaiole sui musicofili danesi)
Metti un giorno per caso a Copenhagen... Mi è capitato di andare a questo concerto quasi per caso..con la leggerezza di chi dice “già che siam qui..” ma che probabilmente non si sarebbe spostato appositamente fino a Milano o a Bologna; e devo ammettere che ne è assolutamente valsa la pena, se non altro perché ho avuto la possibilità di divertirmi parecchio,ma soprattutto di osservare con occhio “da sociologa in trasferta” un vero e proprio “fenomeno di costume”.
Il concerto si è tenuto al KB Hallen, (da noi sarebbe un Palaqualcosa) e già dalle premesse (sold out raggiunto parecchi giorni prima) passando per l’atmosfera curiosa che si respirava sull’autobus verso il palazzetto (sguardi che dicevano “lo so..io e te stiamo andando nello stesso posto”) si aveva già la chiara percezione di essere in procinto di partecipare all’ “Evento” con la e maiuscola.
Appena scesa dal bus, sono stata fagocitata da una folla rosso-nera che si muoveva compatta verso l’entrata..una folla eccitata e vibrante e .. Tante ragazzine che tenendosi per mano squittivano i motivetti dei loro beniamini, gente più adulta ed incredibilmente elegante..insomma accattivanti scene di varia umanità.
Varcata la soglia, mi sono trovata proiettata in un incrocio tra una pagina di Blow Up e una del caro vecchio gratuito Musica: un tripudio di cravattine rock, strisce rosse e nere, tagli di capelli cool…Una panoramica sulla Copenhagen fighetta e presenzialista? Assolutamente no! Personaggi del genere in Italia sarebbero irritanti e arroganti ragazzini affetti dalla consapevole spocchia indie ..là è la norma..e vi assicuro sono diversissimi e bellissimi da vedere.
E le differenze non sono finite:ad esempio il concerto è iniziato in anticipo (l’efficienza nordica è quasi patologica), con un energico show degli Arctic Monkeys, nuovo gruppo inglese (con un genuino frontman in maglia bianca della salute) portato alla ribalta dal tam-tam su internet e a Dicembre già apprezzatissimo, nonostante il loro album non fosse ancora uscito. Un piacevole rock ballabile dai testi semplici e dalle ritmiche che conquistano (ricordano stranamente quelle dei Franz) che mi ha abbastanza soddisfatta anche se al primo ascolto.
E poi è stata la delusione. Feroce. Loro..le icone del fashion indie rock europeo..loro che sono contesi dagli stilisti chevogliono vestirli..testimonial pluripremiati..loro che erano attesi da orde di fans incredibilmente belli nelle loro divise da perfetti alternativi curati..si sono presentati sul palco “quasi in pigiama”..(Kapranos esibiva un inguardabile camicione a fiori); sarà stato un sagace tentativo di spiazzare? Vorrei potervi descrivere con dovizia di particolari ciò che si vedeva sul palco..ma ahimè, nonostante io fossi molto davanti, visto che l’altezza media era sconvolgente (penso non esistesse essere sotto gli 1,75) ho visto ben poco (ma mi è parso di scorgere un bell’allestimento luci). Il frontman scozzese è stato misuratamente loquace, confermando la sua fama di signorino del rock con qualche battuta che io non ho capito e con un paio di gag, alla fine delle quali il batterista suonava con due bicchieri di carta sulle orecchie.
Si è ballato molto, sulle note (dal vivo un po’ più cariche e arrabbiate) dei nuovi pezzi, tratti da “You could have it so much better”( Do you want to,Walk away) e delle “hits” tratte dal precedente album (le immancabili This fire e Take me out ..); si è ballato molto in una folla stranamente molto disciplinata, composta da persone capaci persino a dimenarsi con una birra in mano.( La sicurezza ai concerti è molto curata, dopo la tragedia di Roskilde nel 2000). Bel mix tra pezzi tendenti all’acustico e scatenati riff di basso. Dopo circa un’ora e un quarto di ritmo e sudore, ho potuto soddisfatta trarre le mie conclusioni: I FF sono molto più popolari al Nord ( a giugno apriranno due date dei Depeche Mode), e soprattutto non hanno acquisito quell’alone pop che hanno da noi. Hanno un seguito anche tra i giovanissimi (mia cugina di 13 anni ascolta Robbie Williams e i Blue) Indossare una loro t-shirt in Danimarca è “estremamente contro”, “estremamente giusto”…qui, visto che iniziano ad essere conosciuti e un po’ commerciali, si verrebbe guardati con sospetto. Insomma, tutto sommato bilancio positivo e soldi ben spesi per i neo-dandy scozzesi.
[Marta]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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