Li avevamo lasciati con l’apprezzato “Talkie Walkie”, rieccoli ora a portare a compimento il seguito : “Pocket Symphony”.
A come Air, A come Ambient, che mai come in questo album sembra averne sostanza e corpo.
Un album leggero, un sottofondo raffinato, dal sapore a tratti orientale, che pare portare avanti un discorso intrapreso in “Alone in Kyoto” (“talkie walkie”).
Non c’è da storcere il naso se non appare una “Sexy Boy” anche perché un brano come “Mer Du Japon” col suo loop incessante, nonostante anche i cambi di volume, rindonda a lungo soavemente cosi come sembrano coccolarci gli echi vocali di “Redhead girl”.
A dir la verità, la mano di Nigel Godrich non si sente particolarmente, probabilmente proprio per la scelta stilistica di un album piu’ sobrio, pulito, senza troppe macchinazioni.
Interessanti anche le due tracce “One Hell Of A Party” e “Somewhere Between Waking And Sleeping”, vocalmente affidate a Jarvis Cocker (ex Pulp), e a Neil Hannon (Divine Comedy).
Non convince invece il primo singolo estratto “Once upon a time” dove il giro di piano cadenzato e la parte vocale suonano troppo da Air, o per meglio dire, suonano troppo come un capitolo già letto e riletto.
Nel complesso anche stavolta (ottavo album in dieci anni), il duetto francese è riuscito a tirar fuori dal cilindro o per meglio dire dal “taschino”, “sinfonie” ops, armonie davvero gradevoli.
[Steliam]
Canzoni significative: Mer Du Japon, Redhead girl , Lost Message.
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