Nello stoner rock recente è difficile trovare una bella band che parta per dei viaggioni epici in grado di trascinare l'ascoltatore verso lidi inesplorati. Eppure è ciò che cerco in un disco che dovrebbe "sballare" il cervello. Come lo facevano i Motorpsycho (soprattutto dal vivo) e come lo fanno i loro figliocci Elder. In parte anche band come King Buffalo, sebbene penso siano più scolastici e meno di cuore. Certo, ci sono i gruppi del giro Causa Sui / El Paraiso Records ma sono più jam sessions alla Grateful Dead, acid rock in sintesi. E' raro, anche perchè più difficile, imbattersi in dischi basati sui riff e su una costruzione diciamo "progressiva", con crescendo, momenti tranquilli, assoli, parti più groove. Un po' sullo stile degli Sleep ma molto meno doom e molto meno opprimenti. Queste caratteristiche appartengono a "The Paths Of Time Are Vast", quarto disco dei Black Pyramid, band di Northampton ben conosciuta dagli amanti dello stoner rock che era quasi 10 anni che non faceva avere notizie di sè.
Più di un'ora con pochi momenti di stanca che faranno la gioia dei fan delle band sovracitate, una piccola perla in un genere che ormai regala poche soddisfazioni: è quindi un album da tenere e coccolare.
[Dale P.]
Canzoni significative: Bile Blame Blasphemy.Wav., The Crypt on the Borderlands.
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