Senza la minima remora potremmo definire Josh Scogin un vero e proprio "defender of the faith", traslando la dicitura dal mondo dell'heavy metal classico a quello del metal-core, ovviamente. In oltre dieci anni di carriera il cantante di Atlanta non ha mai voltato le spalle ad un sound nevrastenico che mette a durissima prova le sue corde vocali. Mollati i Norma Jean dopo il primo album (quel capolavoro chiamato "Bless The Martyr Kiss The Child"), Josh ha messo su questa nuova formazione, i The Chariot, pericolosissimo combo giunto con "Wars And Rumors Of Wars" al terzo cesello in carriera (l'ep Unsing" è escluso dal conto). Belluini e simili ad un enorme groviglio di nervi che esplode a ripetizione, i Chariot hanno mandato a memoria i paradigmi dei Botch e dei Coalesce e sono esattamente ciò che i Norma Jean sarebbero potuti (o dovuti) essere se avessero proseguito con ostinazione la strada tracciata col folgorante esordio. Continui cambi di tempo in nome di un math-core sfibrante e letteralmente devastante che martella e taglia la carne, grazie al supporto di un riffing che è vero e proprio bisturi sonoro. I brani sono veloci e mediamente abbastanza corti (soltanto la finale "Mrs Montgomery Alabama III." giunge a sei minuti). Non è quindi cambiato nulla da "Everything Is Alive, Everything Is Breathing..." e "The Fiancée", le due precedenti release del gruppo, tutti gli elementi che hanno reso i Chariot duri e puri sono qui riproposti senza variazione alcuna. Nessuna concessione alla melodia, Scogin digirigna in continuazione, non concede nessuna sosta e nessuna tregua alle sue corde vocali. Nel finale di "Teach:" vengono chiamati in causa i Battles dei primi ep, unico passaggio in cui la formula si sposta dal suo consueto baricentro. Chi li ha sempre amati non smetterà certo adesso di farlo. Chi si addentra da verginello nella faccenda stia ben attento, qui ci si può far male sul serio.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Teach, Mrs.Montgomery Alabama III, Evolve, Need.
|