Chi frequenta con attenzione i siti esteri di "genere" avrà già sentito parlare in tutti i modi di questo nuovo album dei Darkest Hour. Tanta pubblicità, è ovvio, rovina l'effetto sorpresa andando inevitabilmente a deludere le aspettative.
Per effetto contrario mi sono avvicinato a questo "Undoing Run" con molta diffidenza, aspettandomi il classico dischetto inutile da dimenticare all'istante.
La verità, lo sappiamo tutti, è sempre nel mezzo. Il disco suona dannatamente bene (per quanto Devin Townsend non sia il mio ideale di produttore) e offre 40 minuti di musica "in your face".
Chiamatelo come volete (swedish-death-thrash-metal-core?) ma i Darkest Hour sono oggi tra i migliori rappresentanti del moderno metal estremo.
Il pregio migliore dell'album sono i 9 splendidi brani (più due brevi strumentali per spezzare leggermente il ritmo) che velocemente scaveranno una nicchia all'interno del vostro cervello benchè completamente privi di concessioni melodiche e furbate per acchiapare il teenager di turno.
Undoing Run è un album che non cambierà le sorti del metal moderno ma, allo stesso tempo, è una delle migliori cartoline che possiate trovare per conoscere la scena.
[Dale P.]
Canzoni significative: With A Thousand Words..., Convalescence.
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