Nel tentativo di sdoganare le frangie evoluzionistiche del metal e dell'hardcore spesso ci dimentichiamo di fare un passo indietro per raccoglierne i frutti.
I Dead Hearts vengono da Buffalo e sembra non abbiamo mai ascoltato niente di quello che ha cambiato le coordinate della musica estrema attuale.
Probabilmente se questo disco fosse uscito 15 anni fa non avremmo speso neanche due righe o peggio avremmo liquidato la band come l'ennesimo inutile clone irriconoscibile dagli originali.
Invece, grazie anche a band come Comeback Kid, l'hardcore old school vive un momento di buona salute catalizzando l'interesse di nostalgici e ragazzini che conoscono il genere solo dai racconti popolari di concerti vissuti come fosse l'apocalisse.
La band raccoglie 14 brani per un totale di mezzora di musica, variando la proposta in termini di bpm più che per quantità di idee. Il songwriting particolarmente ispirato (pur realizzato con i soliti ingredienti) rende il disco orecchiabile e piacevole pur non perdendo mai di potenza, negandosi qualsiasi flirt con pericolosi trend.
In sostanza un disco per appassionati ma comunque in grado di farsi apprezzare un po' da tutti i fanatici di musica pestona.
[Dale P.]
Canzoni significative: Epitaph, Calloused.
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