Alienazione, solitudine, buio e ricerca di un spiraglio di luce, sentirsi come chiusi in una stanza, seduti nel suo centro fissando il vuoto, piangendo su ciò che aspettiamo.
Questa è la dimensione in cui il disco riesce a catapultare lo spettatore.
Questo è il terzo e miglior lavoro dei Fine Before You Came con il quale la band ha raggiunto un livello di maturità musicale, ricerca artistica, intensità e raffinatezza che classifica la loro opera tra le più interessanti della scena post punk italiana.
Unione perfetta di deciso hardcore e nostalgico post-rock, dove chitarre dolci accompagnano l’angoscia trasmessa dal cantato, ma che, quando il brano prende più volume, intervengono in modo più incisivo per rendere le sensazioni graffianti e pungenti.
Tutto ha una ritmica pulsante, senza rallentamenti, per un fluire di pensieri ed immagini generati dalle note di ogni brano. Immagini che possiamo ritrovare nel DVD, correlato al CD, intitolato I Was Fine Before You Came: un cortometraggio nato da una idea del quintetto milanese e del film-maker Antonio Rovaldi. In questo lavoro abbiamo un susseguirsi di immagini in movimento, fotografie, riprese a New York, tutto per evocare le sensazioni che il disco provoca nell’animo dell’ascoltatore più sensibile, e per ricalcare i temi principali di ogni brano.
Un lavoro completo, unione di udito e vista. Un lavoro che travolge l’ascoltatore, trascinato non solo dal potere dei suoni e delle note, ma anche dal fascino dell’immagine. Il risultato è 38 minuti e 48 secondi di nostalgia, di solitudine con se stessi, di sensazioni trainanti, di riflessioni e di pensieri senza limite di tempo e spazio…
[Gio]
Canzoni significative: Mother Goodnight.
|