Negli anni 90 fondere hardcore e metal era una consuetudine che l'arrivo di suoni iperprodotti e commerciali ha un po' smorzato. Era una via underground alternativa al post-hardcore "fugaziano" e un modo più moderno di intendere il crossover degli anni 80 fondendo riffoni del deth metal e la furia "macho" dell'hardcore di scuola newyorkese. Fra i nomi più amati/odiati citiamo gli Hatebreed, sebbene proprio loro portarono il genere in quei lidi commerciali e forzatamente tamarri più adatti ai fan del numetal che quelli dell'hardcore.
Il cantante dei Twitching Tongues ha formato i God's Hate proprio per risuonare quel primitivo hardcore metal. Si piazza alla chitarra e, oltre ai suoi compagni della band principale, recluta il wrestler Brody King, che se siete appassionati avrete visto nel circuito Ring Of Honor. Ovviamente il corpulento Brody viene messo alla voce e la band è fatta! In realtà era stata messa in congelatore per alcuni anni ma finalmente è pronto l'album omonimo (il secondo a cinque anni dal debutto) che segna una vera e propria ripartenza.
Il genere è esattamente quello descritto: super riffoni compressi come degli schiaffoni, break tamarri, urla gutturali e declamazioni da strada. C'è tutta l'ignoranza che potreste aspettarvi da un disco di questo tipo uscito nel 1997. Se chiudete gli occhi potrete vedere i wrestler spaccarsi le sedie sulla schiena e saltare le corde di filo spinato.
Se siete amanti del genere non fatevelo scappare per niente al mondo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Six Feet Deep, Finish The Job.
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