Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  rock [ metal ] punk indie experimental pop elettronica

In Flames - A Sense Of Purpose (Nuclear Blast)

Ultime recensioni

Ethel Cain - PervertsEthel Cain
Perverts
Brume - MartenBrume
Marten
Generation Of Vipers - Guilt ShrineGeneration Of Vipers
Guilt Shrine
Föhn - CondescendingFöhn
Condescending
Full Of Hell - & Andrew Nolan - Scraping The DivineFull Of Hell
& Andrew Nolan - Scraping The Divine
Defacement - DualityDefacement
Duality
God Bullies - As Above So BelowGod Bullies
As Above So Below
Five The Hierophant - ApeironFive The Hierophant
Apeiron
Jerry Cantrell - I Want BloodJerry Cantrell
I Want Blood
Demon & Eleven Children - Demonic FascinationDemon & Eleven Children
Demonic Fascination
Oranssi Pazuzu - MuuntautujaOranssi Pazuzu
Muuntautuja
Chat Pile - Cool WorldChat Pile
Cool World
Blood Incantation - Absolute ElsewhereBlood Incantation
Absolute Elsewhere
Alexander Gregory Kent - Teaches Dust to ReasonAlexander Gregory Kent
Teaches Dust to Reason
Human Impact - Gone DarkHuman Impact
Gone Dark
Akhlys - House Of The Black GeminusAkhlys
House Of The Black Geminus
Alora Crucible - Oak Lace ApparitionAlora Crucible
Oak Lace Apparition
Midwife - No Depression In HeavenMidwife
No Depression In Heaven
Julie - My Anti-Aircraft FriendJulie
My Anti-Aircraft Friend
Kollapse - ARKollapse
AR

In Flames - A Sense Of Purpose
Titolo: A Sense Of Purpose
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2008
Produzione: Daniel Bergstrand
Genere: metal / death melodico / metalcore

Voto:



"A Sense Of Prepackage" sarebbe stato un titolo decisamente più calzante per questo nuovo capitolo della discografia degli In Flames. Il nono album della banda guidata da Anders Friden e Jesper Strömblad è l'ovvio passo successivo al precedente e già parecchio discutibile "Come Clarity" di poco meno di due anni fa. Agli In Flames non vanno affatto rimproverate le scelte stilistiche, bensì una caduta libera in termini di qualità del songwriting che si è palesata a partire da "Soundtrack To Your Escape". Nessuno dei dodici brani presenti riesce a farsi ricordare per qualcosa, vuoi un riff incisivo, vuoi una linea vocale che faccia veramente presa (a parte il refrain dell'opener "The Mirror's Truth"). "A Sense Of Purpose" vaga tra una rabbia oramai plastificata e di maniera ed una vena melodica decisamente discutibile. Si salvano le prime tre songs in scaletta e la lunga power-ballad "The Chosen Pessimist" (che è il pezzo migliore e più emotivamente sentito). Il resto sono semplicemente canzoni ben impostate dalle strutture tutte uguali e servono a ben poco gli up-tempos death metal sparsi qua e la ("I Am The Highway", "Sober And Irrelevant"). Un pò come i loro conterranei Soilwork, i nostri pare abbiano perso definitivamente la bussola e si aggirano ora tra la voglia di fare un pò di proseliti tra i più giovani e le ingombranti catene di un passato che trova le uniche eco nel tradizionale riffing melodic death, adesso alquanto consunto. Non si possono rimettere i peccati ad un album talmente insipido e che ad ogni solco dimostra una capacità di auto-plagio quasi stomachevole. Quando una band non ha più niente da dire può dignitosamente fare fare i resoconti e piantarla. Chissà se lo capiranno.

[Marco Giarratana]

Canzoni significative: The Mirror's Truth; Disconnected; Sleepless Again; The Chosen Pessimist.

Questa recensione é stata letta 2619 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:



tAXI dRIVER consiglia