Presentazione sontuosa per il duo Karl Marx Was A Broker: digipack a tre ante e libretto con i testi. Peccato (o per fortuna?) che di cantato non ce ne sia. Marco Filippi (basso) e Gianluca Ingrassia (batteria) affidano delle liriche immaginarie a Marco Carlesi. Da cantare sopra le basi o da leggere mentre si ascolta il disco.
Karl Marx Was A Broker provano ad entrare nel difficile mondo dei duo basso&batteria, dei quali sono grande appassionato. Arrivano, purtroppo per loro, dopo gli Zeus! che nel campo stanno spazzando via tutto e tutti. Ma il loro approccio non e' quello iper tecnico e iper rumoristico, ma si muovono in un ambiente piu' vicino a quello dei Morkobot, anche se decisamente meno schizzati e meno oscuri. Quindi con un approccio quasi prog/psych/funk anche se decisamente piu' rock. Proprio per questo i KMWAB potrebbero piacere coloro che non amano quelle sonorita' asfissianti, ipercinetiche e muscolari di tante band del genere che provano a far perdere il senno all'ascoltatore.
Ma, pur confezionato con tutti i crismi e registrato degnamente la proposta ha bisogno di crescere ancora un po' in personalita', decidendo da che parte stare e mostrando delle caratteristiche proprie.
Un bell'esordio, di una band che sapra' certamente stupire di piu' in futuro ma che risulta ovviamente imperdibile nel caso venisse a suonare a pochi chilometri da voi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Aral See, Marx 7.
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