La Svezia, negli ultimi anni, si è guadagnata la fama, giustissima, di terra promessa per il rock. La qualità dei gruppi provenienti da quelle terre è, solitamente, ottima, grazie anche al loro (relativo) isolamento dal resto del mondo. Ovvero suonare per passione e non per soldi. I Passenger nascono da una costola degli In Flames e nascono come band di ispirazione nu-metal. Spiace vedere della gente "vendersi" in questo modo, con un disco di impostazione americana, con quella patina mainstream e ruffiana tipica di quelle band che in America vendono milioni di copie. La cosa ancora più triste è che, i nostri, non venderanno niente di più di quanto vendono in Europa gruppi come Chevelle e Cold. Parliamo dell'album. Un bel misto di chitarroni nu-metal piuttosto scontati misti ad una voce post-Tool di ben poco carisma. Tecnicamente il gruppo è molto buono ma mancano canzoni potenti che giustifichino l'esistenza della band. Avete presente quando ascoltate la radio in attesa di qualche canzone bella che non arriva mai?? Ecco, questa è la sensazione che mi ha lasciato questo disco. Meglio ascoltare la radio: è più economica!!
[Dale P.]
Canzoni significative: In My Head
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