Non si tributano mai i giusti onori ad un uomo come Scott "Wino" Weinrich. Da trent'anni, senza troppi clamori, suona con passione e competenza in band che lasciano segni indelebili nel cuore degli appassionati del più genuino hard rock.
Dai Saint Vitus con cui ha collaborato nei dischi "Born Too Late", "Mournful Cries" e "V", passando ai seminali The Obsessed fino a segnare la prima era d'oro dello stoner con gli Spirit Caravan. Dal 2000 l'abbiamo visto impegnato con The Hidden Hand e Place Of Skulls. Negli anni recenti ha proposto dischi solista anche di stampo acustico, oltre all'indimenticabile supergruppo degli Shrinebuilder con membri di Neurosis, Om e Melvins.
Premonition 13 vengono prima di tutto questo: Scott e Jim Karow erano soliti suonare assieme gia' da tempo. Ma solo con l'inserimento di Matthew Clark degli Ostinato si e' potuti arrivare a un disco vero e proprio. Da segnalare inoltre il bassista Brian Daniloski proveniente dai sottovalutatissimi Meatjack.
Il disco e' una bella serie di brani dall'andamento hard rock / doom, con le classiche venature psichedeliche. Bello tirato, suonato con competenza e gran gusto. Addirittura suona meglio di tantissime nuove leve a livello di freschezza pur essendo seventies in ogni sua nota. Ovviamente siamo dalle parti del classico suono sabbathiano con cadenze vagamente epiche e sognanti. I brani piuttosto lunghi si permettono aperture psichedeliche, cosi' come momenti piu' heavy. Ma, onestamente, non c'e' un attimo di stanca.
Un disco onesto, suonato da una persona che difficilmente entrera' nella Rock And Roll Hall Of Fame ma che merita almeno un premio alla carriera. Meglio delle rockstar bollite che si atteggiano da ragazzini.
[Dale P.]
Canzoni significative: La Hechicera De La Jeringa, Modern Man.
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