Secondo gruppo rubato dalla Facedown da parte della Victory dopo i bravi "Comeback Kid".
I Sinai Beach, rivelano già dal nome, la loro matrice christian-core. "God" è infatti la prima parola pronunciata e, allo stesso tempo, la più usata all'interno del disco che attraverso i testi sembra una sorta di disperata preghiera.
Sinceramente non sono prevenuto verso band di questo tipo, amo alla follia gli Zao i primi a portare alla ribalta questo filone che unisce musica hardcore con testi cristiani. Così come non sono prevenuto nei confronti della musica straight-edge. Li considero punti di vista ed opinioni che non scalfiscono la proposta musicale della band. Purtroppo nei "Sinai Beach" sono altre le cose che non ci convincono.
In primis la voce. Non molto ispirata nelle urla e piuttosto bruttina nei puliti (pensate ad una sorta di Dangiz meno carismatico). Le linee vocali non si fanno ricordare e non sono per nulla incisive. La musica, invece, non va aldilà dei clichè metal-core tanto in voga negli ultimi tempi. Ovvero con gli Zao hanno in comune la fede ma non il talento.
E' anche vero che la perfezione formale delle canzoni qui contenute possono fare presa su numerosi ragazzi, complice anche la potenza sprigionata dalle chitarre e dalla batteria.
Consigliamo quindi l'acquisto agli amanti del metal-core ma è sempre meglio "provare prima di comprare". Potreste amarli come odiarli.
Dale P.]
Canzoni significative: Necessary Bloodshed, Obedience Trough Desecration.
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