Se ti chiami Voce Spettrale di certo non ci si può aspettare niente diverso che un mefistofelico death doom metal. Gli americani del Colorado arrivano con "Sparagmos" all'atteso terzo album, escludendo vagonate di split e cassettine demo old school, forti di uno status conquistato grazie a produzioni sempre interessanti e decisamente malvagie. Intanto è fondamentale dire che Spectral Voice sono una sorta di side project dei Blood Incantation dato che ne condividono buona parte della formazione in cui praticamente cambia solo il batterista. Ed è proprio la differenza ritmica con la band principale, ormai tra i nomi più importanti del metal moderno, a creare un divario abissale: se i Blood Incantation sono delle macchine da guerra iper veloci, piene di riff arzigogolati e dissonanti, gli Spectral Voice sono lentissimi e ossessivi.
Il genere proposto dai quattro è un nerissimo funeral doom death black metal: le composizioni sono basate su riff pachidermici che tendono ad evolversi in riff epici che finiscono per esplodere in pura malvagità. Niente di più, niente di meno. E' quindi un lavoro decisamente di nicchia, ottimamente suonato e costruito nel modo più opprimente possibile. Astenersi fan dei trenini ai concerti black metal.
[Dale P.]
Canzoni significative: Be Cadaver, Red Feasts Condensed Into One.
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