Poco fa ho recensito il nuovo fantastico disco dei Motorpsycho. Un disco splendido anche se per niente originale. E accade quasi lo stesso con questo dei Vision Of Disorder. L'originalità anche qua non è di casa. I riferimenti sono gli Alice in Chains e, di conseguenza, i Black Sabbath e i Metallica. Le canzoni hanno lo stesso mood malato della band di Layne Staley, la stessa voce psicotica e angosciante, gli stessi ritmi lenti e sabbatici (presi a forza da Facelift), la stessa rabbia e confusione. E' questo però un grossissimo limite del disco. Gli AIC, infatti, già al terzo disco mostravano la corda, in qualche modo nascosta dalla grande classe della band. I Vision Of Disorder (così come i ben più famosi e calligrafici Godsmack) rifacendosi ad un modello ormai classico non vanno molto oltre a quello già affrontato in passato e confezionano, quindi, un disco che ameranno in pochi. Ovvero gli orfani disperati di Alice e i fan dei VOD. Per tutti gli altri è meglio che lascino stare.
[Dale P.]
Canzoni significative: From Bliss To Devastation, Regurgitate, Southbound
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