I 16 fanno parte di quella schiera di band dure a morire. Nonostante il succedersi di mode effimere e dalla durata di vita sempre più corta, dai continui cambi di etichetta, la band di Los Angeles, a sei anni dal buono "Zoloft Smile", rimette fuori la testa con grande spirito e voglia di fare. Pestano sempre forte i 16, residui bellici della primigenia ondata stoner/sludge degli anni Novanta, che trovano adesso asilo presso Relapse e che con "Bridges To Burn" dichiarano di essere ancora vivi e vegeti, seppur con qualche leggere riserva. Ogni singolo episodio non si perde in chiacchiere inutili e, grazie all'essenzialità derivante dall'etimo hardcore, risulta compatto e muscolare, privo così di escursioni cervellotiche. D'altronde i 16 non sono mai stati portati per questo e del malessere (qui rigurgitato sotto forma di potenza metallica) e della durezza del messaggio spiattellato dritto in faccia hanno sempre fatto una bandiera da sventolare ai quattro venti. Quindi trovarsi di fronte a pezzi come "So Broken Down" e "Skin & Bones" (evidentemente quello più hardcore dell'intero lavoro), allo stoner d'assalto di "Throw In The Towel" e "Me & My Shadow", a "Missed The Boat" (il cui riffing ha qualcosa da spartire coi Candlemass) rende senza dubbio lieti, principalmente perché si avverte lontano un miglio che ciò che il four-piece non ha perso veridicità e necessità comunicativa, ripudiando pose prefeconfezionate, invero alquanto inimmaginabili applicate ad un gruppo come questo. Il tutto soffre però di un eccesso di omogeneità che ne mina alla lunga la riuscità globale, ma a 18 anni dalla fondazione chiedere più di questo ai 16 sarebbe forse troppo.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Throw In The Towel; So Broken Down; Missed The Boat
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