Mastermind dei Nadja, Aidan Baker è anche un prolifico compositore solista, giungendo con “Green & Cold” alla dodicesima (cifra non stimabile con certezza, ergo ci avvaliamo del beneficio del dubbio) pubblicazione in sette anni. Dalla band-madre mutua certe diluizioni e sfibrature cromatiche, rielaborandole secondo una sensibilità di impronta ambient (“Beautiful Beast” ne è una valente testimonianza, così come le due “Untitled” in coda). L'approccio vocale è sussurrante ed in “Merge” è forte un'indole schiva ed introspettiva. Nessuna sontuosa architettura si intravede, così come i momenti “di piena” sono lontane eco di un flemmatico fluire tra chitarre acustiche completamente immerse in un liquido composto, dove la voce sommersa solo in sparuti frangenti emerge per donar vita a monologhi melodici. “Chainsaw” è l'istantanea che più sfiora le comuni fattezze della canzone, con un motivo timido che si distende su minime modulazioni.
A regger il tutto sono atmosfere impalpabili che sanno anche rapire l'ascoltatore in un mix di arie astrali e crepuscoli silvestri. Vi si invita all'ascolto.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Chainsaw, Merge, Beautiful Beast.
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