A distanza di ben 4 anni tornano gli American Head Charge, abbandonati da Rick Rubin e dall'American. In un momento in cui il nu-metal è lasciato all'angolo e seguito solo dagli appassionati risulta coraggiosa e da premiare la scelta di andare avanti.
Occorre precisare che gli American Head Charge sono e saranno sempre un gruppo per affezionati del genere. Suonano cose già inventate ed elaborate da altri gruppi ma lo fanno con perizia e buona conoscenza della materia.
Rispetto al primo album ,la band abbandona i toni Pattoniani rievocando atmosfere più vicine ai Korn e ai Coal Chamber meno danzerecci e più potenti. C'è pure una parvenza di thrash nella violenta "Cowards" e qualche bello slancio melodico di ispirazione Deftones.
Un bel miscuglio dei nomi sacri del crossover/nu-metal con un pugno di belle canzoni che accontenteranno i fan del genere ormai sempre più a bocca asciutta da quando le major hanno abbandonato il business del dreadlock e del piercing.
[Dale P.]
Canzoni significative: Take What I've Taken, To Be Me.
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