I piu' attenti di voi gia' conosceranno i Black Tusk: un disco all'attivo e una manciata di split con Asg, Fight Amp, The Holy Mountain; grafiche curate da John Baizley dei Baroness; amici dei Kylesa e ora l'esordio su Relapse. Dimenticavo: vengono da Savannah.
La terra natale delle migliori band metal attualmente in circolazione colpisce ancora con il classico suono di ispirazione metal/hardcore/stoner. A tratti sembra di ascoltare i Kylesa, con cui condividono piu' di un elemento, ma nell'insieme e' la forza compatta del trio a vincere rispetto a soluzioni maggiormente progressive delle altre band. Un approccio piu' punk, certamente debitore dell'attitudine sludge di Weedeater, Crowbar, Eyehategod.
Un ottimo groove e alcune buone canzoni sono i punti forza di una band che non spicca ancora come i fratelli maggiori ma sicuramente sara' in grado di stupirci in futuro.
Ma per gli amanti del Savannah-metal rimane un acquisto obbligatorio.
[Dale P.]
Canzoni significative: The Crash, Red Eyes Black Skies.
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