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Avete tutti i dischi dei Black Sabbath? Tutti tutti? Compresi quelli con Dio, Ian Gillan e Tony Martin? Le reunion? I live? Gli inediti e i demo? A casa prendete la chitarra e suonate i riff di Iommi? Andate in giro con una croce gigante appesa al collo e non ne avete abbastanza? Eccovi i Green Lung! Londinesi, molto giovani ma talmente devoti al culto del sabba nero da esserne praticamente una copia. Un po' come buona parte della scena stoner/doom, certo, ma loro un po' di più. Cosa significa questo? Che messi affianco agli originali non sfigurano. Riff, assoli e linee vocali sono indubbiamente di alta qualità, pur giocando su clichè piuttosto palesi. Anni fa gli Orchid vennero incensati e odiati per lo stesso motivo, stessa cosa può accadere oggi con i Green Lung. La differenza sostanziale è che per ora non hanno un contratto con Nuclear Blast ma per la piccola e appassionata Kozmik Artifact, a garanzia di qualità e passione. Vedremo se sapranno crescere mantenendo queste doti.
[Dale P.]
Canzoni significative: Ritual Tree, Call of the Coven.
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