Sognante, arioso, che punta all'infinito del cielo, trasportando l'ascoltatore alla malinconia.
Questo è,in sintesi, il primo impatto dell'album dei junior varsity, altra produzione della victory, non di certo la migliore.
Ottimo l'artwork che compensa un album un po' insipido e che si ripete di traccia in traccia ricordando le sonorità dei Bad Astronaut. Un continuo fluire di melodie lente, chitarre semplici e ariose, voce rantolante di sconforto che sembra desiderare di raggiungere l'infinito, di cantare alla luna tutto il suo dolore e solitudine, di essere sul ciglio di un burrone con davanti l'oceano,pronto a buttarsi sperando di prendere il volo. Questa voce decisamente emo è a volte accompagnata da suoni di chitarre quasi prog-rock che si alternano poi a suoni di tastiere, tutto sempre alla ricerca di una atmosfera coinvolgente.
Album valido ma non di certo originale, ideale per i momenti di sconforto o da ascoltare prima di andare a dormire,per essere avvolti da una sensazone di tranquillità e rilassatezza totale,grazie alla mancanza di suoni duri e accattivanti. Tutto è melodico,fluido,morbido, tutto vuol trasformare la realtà che ci circonda in una dimensione simile a quella rappresentata nella copertina. Rusultato decisamente ottenuto.
[Gio]
Canzoni significative: get comfortable, if you could paint your own vacation where would you go?, if it hurts you.
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