Puoi comprare amplificatori Sunn, chitarre vintage, Fuzz fatti a mano da un guru russo ma se il doom non ce l'hai nelle mani e nella testa difficilmente viene fuori qualcosa di interessante. Gli svedesi Moon Coven il doom ce l'hanno proprio dentro. Quel doom acido di scuola Electric Wizard, Sleep e Dopelord, un mix perfetto di Black Sabbath e trip lisergici. Il precedente disco omonimo, uscito ormai cinque anni fa per Transubstans, era un piccolo gioiello troppo poco considerato (forse per via della label troppo poco hype e di una copertina quasi black metal) e questo plana a sorpresa nelle orecchie degli appassionati grazie alla leggermente più grossa Ripple Music.
C'è poco da descrivere: riffoni lentissimi e iper distorti, voce spettrale e divagazioni acide in quantità. Un disco eccezionale da sentire dal vivo, scuotendo la testa intorpidita da fumo e alcol. Ascoltati a casa preparatevi a vedere uscire il fumo di un drago dalle casse.
[Dale P.]
Canzoni significative: Ceremony, Bahgsu Nag.
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