Fare Post-Rock in questi anni non è per niente facile, il mercato è praticamente saturo. Il demo degli “Suite” è una boccata d’aria fresca che ravviva, si fa per dire, gli orizzonti del genere.
Chitarra, basso, batteria e voce si amalgamano perfettamente in un sussurro elegante che sa più di oltremanica che di spaghetti; ed è anche per queste sonorità un po’ commerciali, o usuali, decidete voi, che l’album risulta piacevolmente ascoltabile, senza però finire nel banale.
Sette tracce per un demo iniziano ad essere veramente tante, soprattutto nel caso degli “Suite” che hanno già trovato da tempo la loro strada: e questo si percepisce dalla chiarezza delle idee e da come vengono espresse traccia dopo traccia senza mai rinnegare nulla. E’ forse giunto il momento di guardarsi negli occhi ed ambire a qualcosa di più.
Due tracce su tutte hanno attirato la mia attenzione : “La stanza” e “Giùcandido” sono due e veri propri inni alla tranquillità, consigliabili prima di un’ appuntamento di lavoro o di un incontro amoroso.
[ADam]
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