Chi conosce gli Hella? Molti hanno subito il fascino di questo (ex) duo capace di follie iperboliche fra il drumming di Zach Hill e la chitarra impazzita di Spencer Seim. Come da norma per i power duo, la band ammaliava per i tecnicismi esasperati, la carica che trasmetteva e i volumi roboanti. Attualmente sono convinti di suonare nei Mars Volta e hanno ampliato l'organico, perdendo quindi particolarità e finendo per annoiare.
In un disco solista di Zach Hill cosa ci aspettiamo? Un disco one-man-band minimalista? Elettronica? Cantautoriato? Un lungo assolo di batteria? Bhè, in parte solo quest'ultima affermazione può considerarsi vera, come è vero che ogni battuta suonata da lui ha tutte le fattezze di un assolo.
Stupisce ascoltare certe cose da una etichetta come la Ipecac (e la Anticom che pubblica su vinile) solitamente lontana da questo artigianato prog rock, tra Primus (non a caso Les Claypool è presente), Buckethead, un po' Zappa, un po' King Crimson e fortunatamente non troppo Mars Volta.
Parecchi ospiti, oltre a Les Claypool troviamo Chino Moreno (Deftones) con cui ha condiviso il progetto Team Sleep, membri di LCD Soundsystem, The Flying Luttenbacher, RX Bandits, oltre ovviamente ai suoi compari Hella.
Il disco suona come un'accozzaglia piuttosto indigesta di sperimentalismi epilettici, fusioni prog, cantilene drogate e il classico drumming in anfetamina di Zach. Qualche brano si salva, molti i riempitivi assolutamente inutili.
"Astrological Straits" risulta quindi adatto solamente ai patiti della batteria virtuosa e del moderno prog, nella speranza di sentirlo in un bel progetto con Les Claypool al comando.
[Dale P.]
Canzoni significative: Tick On, Toll Road, Astrological Straits.
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