Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  [ rock ] metal punk indie experimental pop elettronica

Alice In Chains - Facelift (Columbia)

Ultime recensioni

Inter Arma - New HeavenInter Arma
New Heaven
Whores - WarWhores
War
Couch Slut - You Could Do It TonightCouch Slut
You Could Do It Tonight
Kim Gordon - The CollectiveKim Gordon
The Collective
High On Fire - Cometh The StormHigh On Fire
Cometh The Storm
Cell Press - CagesCell Press
Cages
Pissed Jeans - Half DivorcedPissed Jeans
Half Divorced
Moor Mother - The Great BailoutMoor Mother
The Great Bailout
The Messthetics - And James Brandon LewisThe Messthetics
And James Brandon Lewis
Brat - Social GraceBrat
Social Grace
Gouge Away - Deep SageGouge Away
Deep Sage
The Body - & Dis Fig - Orchards of a Futile HeavenThe Body
& Dis Fig - Orchards of a Futile Heaven
Chelsea Wolfe - She Reaches Out To She Reaches Out To SheChelsea Wolfe
She Reaches Out To She Reaches Out To She
Matt Cameron - Gory Scorch CretinsMatt Cameron
Gory Scorch Cretins
Sprints - Letter To SelfSprints
Letter To Self
meth. - Shamemeth.
Shame
Hauntologist - HollowHauntologist
Hollow
Eye Flys - Eye FlyesEye Flys
Eye Flyes
Slift - IlionSlift
Ilion
Flooding - Silhoutte MachineFlooding
Silhoutte Machine

Alice In Chains - Facelift
Autore: Alice In Chains
Titolo: Facelift
Anno: 1990
Produzione:
Genere: rock / grunge / metal

Voto:



Nel 1990, Seattle, era soprattutto un covo di metallari freakettoni. Negli anni di passaggio tra gli 80 e i 90, tanta era la confusione che alimentava le giovani rock band. Confusione che aiutò la nascita dei due maggiori fenomeni alternativi degli anni 90: il grunge e il crossover.

Gli esordi della band sono da ricercare in misconosciute glorie locali dal nome di Diamond Lie, Fuck (soliti lanciare preservativi dal palco con scritto Fuck The Band), Sleze ed Alice'N Chainz. Le sonorità delle band sono tutte all'insegna del becero Glam Metal tutto lustrini e capelli cotonati.

Trovata una propria direzione Staley e co, aiutarono a forgiare il sound grunge senza essere pienamente nella scena. Gli Alice In Chains, infatti, esordirono direttamente su major, senza neanche il tipico EP indie, e, fino all'esplosione di Nevermind, fu anche il disco di maggior successo del genere.

Un genere, dicevamo, ancora non ben definito ma già con tutti i crismi per lasciare senza parole. Voce ulcerosa e malata, chitarre metal e ritmica potente condito da un atmosfera insana e depravata. Un brano come "Love, Hate, Love" è il manifesto di tutto il grunge a venire.

Facelift spaventa fin dalla copertina, creata unendo parti diverse dei quattro componenti. Ma anche il retro non è da meno: i nostri sono intrappolati in una melma appicosa che deforma le loro espressioni.

E il suono?? Immaginatevi dei Mother Love Bone più duri e malati, prendendo Andy Wood e trasformarlo nel suo opposto. Tanto gioioso e pacchiano era Andy, tanto disperato e cupo era Layne. La musica, invece, è nello stile hard-rock tipico dei riff di Gossard dei Mother Love Bone che mescola l'hard con il funky e l'heavy metal rallentato.

Un disco che dalla produzione, al tipo di canzoni, passando per tutto l'immaginario che lo muove odora di quegli anni precedenti all'esplosione del grunge come fenomeno di massa. E' un disco, quindi, non ancora influenzato dalla rivoluzione e parecchio "normale" rispetto ai dischi provenienti da Seattle e da quelli che verranno in futuro dalla band.

Ciò non toglie che il disco sia farcito di autentici capolavori: l'iniziale "We Die Young" (triste manifesto della band per gli anni a venire), "Man In The Box" (potente e malata come solo gli AIC riuscivano ad essere), "Bleed The Freak" (potente grunge-ballad), "Love, Hate, Love" (i semi di tutta la musica depressa a venire), "Confusion" (una versione embrionale di "Junkhead").

Il pregio di una band come gli Alice In Chains è quello di non nascondere le proprie anime: potenti e incazzati, melodici ed orecchiabili, tristi e deprimenti. Tutto converge con naturalezza e spontaneità come la mostruosa, ma affascinante, faccia della copertina.

[Dale P.]

Canzoni significative: Confusion, Love Hate Love, Man In The Box.

Questa recensione é stata letta 5953 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:


Altre Recensioni

Alice In Chains - DirtAlice In Chains
Dirt
Alice In Chains - LiveAlice In Chains
Live
Alice In Chains - SAP EPAlice In Chains
SAP EP

Live Reports

04/06/2006MilanoGods Of Metal

NEWS


19/12/2012 Nuova Canzone Online
09/03/2011 Morto Mike Starr
13/08/2009 Elton John Ospite Nel Nuovo Disco
09/06/2009 A Settembre Il Nuovo Album
14/04/2009 Finito Il Mixaggio
29/04/2007 Nuovo Materiale
06/04/2006 Scelto Il Cantante
22/02/2006 Concerti Estivi in Europa
20/02/2005 La Setlist
19/02/2005 Con Maynard dei Tool!!
10/02/2005 Si Riformano Realmente??
02/02/2005 Reunion

tAXI dRIVER consiglia

AA.VV. - Sub Pop 200AA.VV.
Sub Pop 200
Alice In Chains - LiveAlice In Chains
Live
Hole - Live Through ThisHole
Live Through This
Godsmack - AwakeGodsmack
Awake
Nirvana - BleachNirvana
Bleach
Soundgarden - Louder Than LoveSoundgarden
Louder Than Love
Black Label Society - Hangover Music Vol.VIBlack Label Society
Hangover Music Vol.VI
Nirvana - NevermindNirvana
Nevermind
Lingua - The Smell Of A Life That Could Have BeenLingua
The Smell Of A Life That Could Have Been
Mudhoney - My Brother The CowMudhoney
My Brother The Cow