Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  [ rock ] metal punk indie experimental pop elettronica

Alice In Chains - Live (Columbia)

Ultime recensioni

Alexander Gregory Kent - Teaches Dust to ReasonAlexander Gregory Kent
Teaches Dust to Reason
Human Impact - Gone DarkHuman Impact
Gone Dark
Blood Incantation - Absolute ElsewhereBlood Incantation
Absolute Elsewhere
Akhlys - House Of The Black GeminusAkhlys
House Of The Black Geminus
Alora Crucible - Oak Lace ApparitionAlora Crucible
Oak Lace Apparition
Midwife - No Depression In HeavenMidwife
No Depression In Heaven
Julie - My Anti-Aircraft FriendJulie
My Anti-Aircraft Friend
Kollapse - ARKollapse
AR
Unto Others - Never NeverlandUnto Others
Never Neverland
Castle - Evil RemainsCastle
Evil Remains
Knoll - As SpokenKnoll
As Spoken
Uniform - Nightmare CityUniform
Nightmare City
Uniform - American StandardUniform
American Standard
Aluk Todolo - LuxAluk Todolo
Lux
Gnome - Vestiges of Verumex VisidromeGnome
Vestiges of Verumex Visidrome
Slomosa - Tundra RockSlomosa
Tundra Rock
Jesus Lizard - RackJesus Lizard
Rack
Pyrrhon - ExhaustPyrrhon
Exhaust
Coltaine - Forgotten WaysColtaine
Forgotten Ways
Fontaines D.C. - RomanceFontaines D.C.
Romance

Alice In Chains - Live
Autore: Alice In Chains
Titolo: Live
Anno: 2000
Produzione:
Genere: rock / grunge / metal

Voto:



Grandi. Grandissimi. Gli Alice In Chains sono stati forse uno dei gruppi più significativi degli anni 90. Purtroppo il loro futuro non è roseo. Ogni tanto rientrano in studio per cercare di fare cose nuove ma a causa dei problemi di Layne non ne ricavano più di tanto. Questo live permette di rivivere momenti magici di quella stagione che va dal 1990 al 1996. La prima traccia è parte di un momento storico: 22 Dicembre 1990. Seattle. Cosa vi dice questa data? Il primo vero concerto dei Mookie Blaylock (che poi sarebbero diventati i Pearl Jam), il giorno prima del compleanno di Eddie Vedder. Pensate che concerto. Alice In Chains con spalla i futuri Pearl Jam. Bleed The Freak però non è indimenticabile come quella notte. Neppure Queen Of The Rodeo (registrata a Dallas). Una canzone un po' sfocata e tirata via ma comunque grintosa. Le cose iniziano ad andare alla grande dalla 3 traccia. Non c'è più Mike Starr al basso ma Mike Inez e l'anno è il 1993, ora i nostri hanno delle grandi canzoni nel repertorio e sono tra i gruppi più grandi al mondo. Ed ecco Angry Chair. Bella. Malata. Intensa. Subito dopo, senza neanche un secondo di pausa attacca Man In The Box. Una delle canzoni più belle del gruppo (il disco è Facelift) e dal vivo si sente tutta la grinta di Layne che dopo questo disco può essere considerato come uno dei migliori cantanti dei nostri tempi. Man in The Box spacca di brutto e sentirla così viva e potente mi fa star male a pensare che non vedrò mai gli Alice In Chains dal vivo. Love, Hate, Love è una delle canzoni più grunge scritte dal gruppo (e ricordiamo che gli AiC sono l'unico gruppo che ha saputo codificare il genere). Lenta, triste, sofferta. Con un Sean Kinney in evidenza e la voce di Layne più viva che mai. Questo è infatti uno dei meriti del disco. L'unplugged uscito qualche anno fa faceva sembrare Jerry Cantrell il vero protagonista del gruppo, in quella splendida esibizione Layne era evidentemente fatto e non era molto presente e praticamente tutte le parti di cantato le ha fatte Jerry, portando una sonorità inedita alle vecchie canzoni del gruppo. In Live, invece, sentiamo Layne scalciare, gridare, soffrire. La sua voce è al centro di tutto, rendendo le canzoni del gruppo uniche. Se conoscete bene i dischi degli Alice In Chains non avrete mai sentito un Layne così in forma. Le versioni qui presenti sono molto meglio delle originali sotto quel punto di vista.Ma andiamo avanti a descrivere questo Live. Vi dico cosa vi aspetta, di seguito, dalla sesta traccia: Rooster, Would? e Junkhead!! Quali gruppi possono permettersi un repertorio simile? E, soprattutto, quali gruppi possono permettersi di suonare così bene dal vivo?? La 9 traccia è Dirt in versione "ubriaca e disordinata", come spiegano le note. Bhè non è male come potrebbe sembrare. Certo, non è il massimo, ma serve per rendere questo Live più vero. Anche perchè gli AiC non sono certo un gruppo di perfettini. E questo è quello che dimostra anche Them Bones grazie anche a uno dei testi più belli e paranoici mai scritti dal gruppo: "Some say we're bone into the grave...I feel so alone, gonna end up a big hole pile a them bones". God Am fa parte del repertorio più recente del gruppo. Presa da quel disco monolite che è Alice In Chains (quello mitico col cane a tre zampe), God Am è la rappresentazione stessa del disco. Pesante, tenebrosa e con la voce di Layne molto meno grintosa rispetto agli esordi (siamo nel 1996 e il grunge stava lentamente morendo), quasi una sofferta cantilena. Ma non pensiate che sia brutta, anzi dona alla canzone qualcosa di spettrale, quasi dark. La successiva Again è tosta, più cruda. Le armonie vocali del passato sono abbandonate per fare posto a una maggiore incisività delle chitarre. Sicuramente se il gruppo di Seattle fosse ancora vivo oggi suonerebbe molto simile ai gruppi nu-metal (vi viene in mente il nome Godsmack? Già. In tutti i sensi sono loro i veri eredi del gruppo). A Little Bitter sembra una canzone dei Down di Phil Anselmo, quasi blues. Se, invece dell'andamento nu-metal, avessero fatto canzoni di questo tipo nessuno si sarebbe certamente lamentato. Ma sono solo supposizioni. Il gruppo praticamente non esiste più e non possiamo sapere cosa avrebbero suonato. Una cosa è certa: l'unplugged, il box-best of e questo live sono certamente per far prendere tempo al gruppo in attesa di qualcosa di nuovo che prima o poi arriverà. Intanto ascoltiamo Live, che si conclude con una bellissima Dam That River, tratta dall'album capolavoro Dirt. Una nota di merito al disco: non aver preso troppe canzoni dai dischi multiplatino preferendo canzoni sconosciute ai più o, comunque minori (a parte il trittico inevitabile Rooster, Would? e Junkhead). Un difetto? 14 canzoni non sono tantissime e magari un doppio CD non ci sarebbe stato male. Ma parlo da fan instancabile, che ha passato l'anno ad ascoltare il box con 4 cd uscito l'anno scorso.

[Dale P.]

Canzoni significative: Man in the Box, Rooster, Would?, Junkhead

Questa recensione é stata letta 7294 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:


Altre Recensioni

Alice In Chains - DirtAlice In Chains
Dirt
Alice In Chains - FaceliftAlice In Chains
Facelift
Alice In Chains - SAP EPAlice In Chains
SAP EP

Live Reports

04/06/2006MilanoGods Of Metal

NEWS


19/12/2012 Nuova Canzone Online
09/03/2011 Morto Mike Starr
13/08/2009 Elton John Ospite Nel Nuovo Disco
09/06/2009 A Settembre Il Nuovo Album
14/04/2009 Finito Il Mixaggio
29/04/2007 Nuovo Materiale
06/04/2006 Scelto Il Cantante
22/02/2006 Concerti Estivi in Europa
20/02/2005 La Setlist
19/02/2005 Con Maynard dei Tool!!
10/02/2005 Si Riformano Realmente??
02/02/2005 Reunion

tAXI dRIVER consiglia

Alice In Chains - DirtAlice In Chains
Dirt
Nirvana - BleachNirvana
Bleach
Pearl Jam - YieldPearl Jam
Yield
AA.VV. - Sub Pop 200AA.VV.
Sub Pop 200
Mudhoney - Piece Of CakeMudhoney
Piece Of Cake
Soundgarden - BadmotorfingerSoundgarden
Badmotorfinger
Pearl Jam - Live At The Garden [DVD]Pearl Jam
Live At The Garden [DVD]
Black Label Society - Hangover Music Vol.VIBlack Label Society
Hangover Music Vol.VI
Nirvana - NevermindNirvana
Nevermind
Soundgarden - Ultramega OkSoundgarden
Ultramega Ok