Dalla label di Frank Kozic arrivano un sacco di cose. Belle e brutte. Diciamo che nell'ambito stoner e punk pubblica di tutto. Anzi pubblica tutto quello che incidono i suoi amici. Tra queste cose troviamo molta merda che spesso cerca di venderci come fosse oro. Non è questo il caso. Anche perchè vi basta conoscere i tre musicisti che formano i Chè: Dave Dinsmore (Unida) al basso, Brant Bjork (Kyuss) alla chitarra e alla voce e Alfredo Hernandez (Fu Manchu, Kyuss, QOTSA). Secondo voi che musica fanno? Se avete risposto stoner avete indovinato. I tre ci offrono una versione leggermente meno accessibile dei QOTSA, diciamo orientati agli sperimentalismi del primo disco senza le influenze robotiche. Speriamo che i Queens Of The Stone Age inizino realmente a fare scuola anche perchè questo è un gran disco. Lo stoner è un genere molto limitato per definizione e i QOTSA e, ora i Chè, sono riusciti ad andare oltre e a creare un suono splendido.
L'unico difetto del disco che altrimenti sarebbe stato un vero classico è la voce di Brant purtroppo non all'altezza nè di Jhon Garcia nè di Josh Homme. Rimane sempre molto calma e quindi non da particolarmente fastidio ma dovete capire che Brant non è un cantante. Diciamo che è una versione primitiva di Josh Homme. Ma la voce ha poco spazio nel disco, in genere si passa il tempo a farsi trascinare dal suono della chitarra e a farsi scuotere dalla batteria, vere forze motrici del disco. In sostanza, questo gruppo promette molto, vedremo se in futuro riuscirà a mantenere qualcosa. Ora come ora è sotto solo ai maestri del genere. Ovvero QOTSA, Unida e Nebula.
Ottima mossa Frank. Ora aspettiamo il disco dei Melvins.
[Dale P.]
Canzoni significative: Pray For Rock, The Knife.
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