Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  rock [ metal ] punk indie experimental pop elettronica

Harvey Milk - Life... The Best Game In Town (Hydra Head)

Ultime recensioni

Oneida - Expensive AirOneida
Expensive Air
Scarcity - The Promise of RainScarcity
The Promise of Rain
Sonic Universe - It Is What It IsSonic Universe
It Is What It Is
Orange Goblin - Science Not FictionOrange Goblin
Science Not Fiction
Crypt Sermon - The Stygian RoseCrypt Sermon
The Stygian Rose
Shooting Daggers - Love & RageShooting Daggers
Love & Rage
Galg - TeloorgangGalg
Teloorgang
Haunted Plasma - IHaunted Plasma
I
Louvado Abismo - Louvado AbismoLouvado Abismo
Louvado Abismo
Ulcerate - Cutting The Throat Of GodUlcerate
Cutting The Throat Of God
Sumac - The HealerSumac
The Healer
Uboa - Impossible LightUboa
Impossible Light
The Obsessed - Gilded SorrowThe Obsessed
Gilded Sorrow
The Crypt - The CryptThe Crypt
The Crypt
Gnod - Spot LandGnod
Spot Land
Greenleaf - The Head And The HabitGreenleaf
The Head And The Habit
Robot God - Portal WithinRobot God
Portal Within
Earth Tongue - Great HauntingEarth Tongue
Great Haunting
Darkthrone - It Beckons Us AllDarkthrone
It Beckons Us All
Shellac - To All TrainsShellac
To All Trains

Harvey Milk - Life... The Best Game In Town
Titolo: Life... The Best Game In Town
Etichetta: Hydra Head
Anno: 2008
Produzione:
Genere: metal / sludge / alternative

Voto:
Produzione:
Originalità:
Tecnica:




Voce grossa, riff tra lo sludge e il doom, scatti di nervi quasi hard rock. Joe Preston in formazione. No, non sono i Melvins ma certamente la band più melviniana che abbia mai sentito. Pur essendo praticamente sconosciuti a tutti, gli Harvey Milk (nome preso dal primo politico dichiaramente gay e ucciso nel 1978 da un omofobo) sono in attività da quindici anni, ma solo da un paio di anni hanno iniziato a far parlare di se oltre alla cerchia dei pochi fortunati cultori. Grazie in primis alle ristampe della Relapse e ora all'interessamento della Hydrahead, senza trascurare l'innesto dell'ex Melvins, Thrones, Earth, High On Fire Joe Preston: in pratica il session man per eccellenza dello sludge/doom cavernoso.

La differenza con i Melvins, è che gli Harvey Milk suonano come suonavano Buzz e Crover prima di firmare per la major Atlantic ma con una buona dose di serietà in più e usando pennellate più varie come le influenze southern, o semplicemente usando uno spettro sonoro vagamente più vasto e una sottile vena poetica e teatrale.

Non aspettatevi altro che quel suono, maturo e a fuoco, ma indubbiamente con molto meno carisma di Osbourne e soci. Buone canzoni, ottimo il suono ma al di là di Preston e della Hydrahead sono e rimarrano un nome di culto. Potete quindi amarli alla follia come reputarli inutili. Ma se di fronte all'incedere noise sludge dell'opener "Death Goes to the Winner" non proverete i brividi lungo la schiena allora difficilmente potrà interessarvi proseguire il discorso.

[Dale P.]

Canzoni significative: Death Goes To The Winner, Decades.

Questa recensione é stata letta 2884 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:



tAXI dRIVER consiglia

Down - IIDown
II
Kylesa - Static TensionKylesa
Static Tension
Kylesa - Spiral ShadowKylesa
Spiral Shadow
Big Brave - Nature MorteBig Brave
Nature Morte
Mares Of Thrace - The ExileMares Of Thrace
The Exile
Treedeon - New World HoarderTreedeon
New World Hoarder
Unearthly Trance - The TridentUnearthly Trance
The Trident
Floor - DoveFloor
Dove
Iron Monkey - Iron Monkey Our Problem BoxIron Monkey
Iron Monkey Our Problem Box
Mistress - The Glory Bitches Of DogheadMistress
The Glory Bitches Of Doghead