Sono lontani gli anni del collage rock e del power pop. Generi che un ragazzo di adesso ha difficoltà ad inquadrare, figuriamoci se si tratta di ricordarsi di Juliana Hatfield. I più penseranno ai Metallica e ad una ipotetica figlia di James, piuttosto che ai Blake Babies. Che sono stati altrettanti "cool". Ai tempi: Juliana con i suoi tormenti da adolescente e la sua sessualità repressa ma curiosa, la sua volontà di diventare donna e indipendente, nei primi anni novanta ha fatto parlare parecchio di sè.
Quindi nel 2008 chi la ascolta è solo perchè ha vissuto quegli anni, e adesso ascolta Juliana per affetto e curiosità. Perchè non si sa mai se infila il capolavoro.
Almeno a me succede così. E non vedo cosa ci possa trovare chiunque altro ad ascoltare questo "How To Walk Away", classicissimo pop da fm che avrebbe successo in un mondo con le radio funzionanti e non conquistate da soliti tre nomi. Un po' Sheryl Crow senza lifting, un po' musica da spiaggia e falò, un po' copertina per il freddo. La voce da bambina c'è sempre... e, insomma, è Juliana quarantenne che canta. Cosa volete? I tormenti da adolescente? L'insicurezza da bambina? Qua c'è consapevolezza, voglia di scrivere canzoni pop e di essere semplicemente normale. Niente strutture sbilenche, nè rumorose, niente pose alternative. Almeno non gioca a fare AVril Lavigne come Liz Phair (chiiiiii?).
Un disco quindi poco appetibile, per questo anche folle nella sua stranezza.
[Dale P.]
Canzoni significative: Tick On, Toll Road, Astrological Straits.
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