L'impero visto dai Kasabian non offre grandi particolarità, soprattutto all'inizio, essendo scontato quanto quello raccontato da Marco Polo all'imperatore dei Tartari Kablan.(Italo Calvino,Città Invisibili).
Questa introduzione dal sapore critico, non vuol togliere le indiscusse capacità del gruppo a "rimediare" singoli di sicura presa; anche qui presenti almeno un paio come l'ep "Empire" , strutturato in due parti diverse abilmente amalgamate. Nessuna svolta di rilievo ripetto alla prima produzione, dalla quale a tratti risulta probabilmente più ripetitiva.
Di Pro "Empire" offre, dal canto suo, il lavoro vocale di Tom Meighan, salito decisamente di spessore, e i cori sempre ben confezionati. Menzioni particolare meritano "Stuntman", a metà strada tra i Primal Scream di "Screamdelica" e i "Chemical Brothers" di "Surrender" per intenderci, che risulta penetrante quanto basta. Così come la Beatlesiana "British Legion" che spogliata della vena elettronica della band dona piacevoli soddisfazioni all'apparato uditivo.
"Suvvia" ,alla fine, se non la conquista di un impero la pagnotta di certo se la son guadagnata anche ascoltando la conclusiva "The Doberman", che parte da un arpeggio leggero fino a crescere quasi a livello di colossal d'opera .
[Steliam]
Canzoni significative: Stuntman, British Legion, The Doberman.
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