Sono sempre alla ricerca di dischi post-metal interessanti, sebbene negli anni sia andato incontro a delusioni cocenti e a dischi inutilmente pretenziosi e pomposi. L'anno scorso sono stato piacevolmente colpito dai Kowloon Walled City, recentemente la stessa sorpresa me l'hanno data gli svizzeri Abraham. Cosa trovo di buono in queste due band? Farà un po' anziano dirlo ma è certamente merito di un approccio "vecchio", meno muscolare e più vicino a quando il genere era visto come una mutazione del post-hardcore e non come una mostra di testosterone.
Ad ascoltare il quarto disco degli svizzeri vengono in mente i Neurosis di "Times Of Grace" nel modo in cui la struttura dei brani media noise rock e sludge senza abbandonarsi troppo in lungaggini post-rock e pretenziosi crescendo "emo". Lo sviluppo di "Débris De Mondes Perdus" è orizzontale: parte feroce e finisce feroce. E' un difetto? Può darsi, ma senza dubbio è una questione di gusti.
Gli Abraham, che prima di lavorare a questo disco hanno perso un paio di fondamentali elementi (secondo chitarrista e cantante), si confermano come un'ottima band di culto, adatta a chi cerca proposte "old school" ma molto probabilmente scontenterà chi ama le produzioni massicce tipo Cult Of Luna.
[Dale P.]
Canzoni significative: Vermininvisible, Fear Overthrown.
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