Alto Arc si presentano in due ma in realtà sono in quattro: George Clarke dei Deafheaven, il compositore e produttore inglese Danny L Harle (Bjork, Rihanna, Madonna, Charli XCX), Trayer Tryon degli Hundred Waters (e produttore di "Aromaticism" di Moses Sumney) e la truccatrice Isamaya Ffrench (apparsa in un paio di dischi di Yves Tumor). Aggiungiamo che in "Yeva's Lullaby" troviamo Zack Hill (Hella, Death Grips) e vi sarete fatti l'idea che sia un bel progetto nato a tavolino per deliziare un certo tipo di ascoltatori. A definire il genere di riferimento ci aiuta l'etichetta che lo pubblica, Sargent House, già casa di artisti con i piedi ben piantati su estetica e sonorità dark-industrial.
I due cantanti in copertina si dividono lo spettro di frequenze: lei angelica, lui demoniaco ma entrambi sembrano cullarsi in basi disturbanti elettronico/industriali che potrebbero essere uscite da qualche film di David Lynch (perdonate la citazione banale ma ormai il "David Lynch" è quasi un genere musicale). Non a caso troviamo un loro brano (Nocebo) in un episodio della serie TV Euphoria.
Se i vostri gusti coprono un range che va dai Nine Inch Nails a Lingua Ignota, per essere meno attuali diciamo Swans e Coil, dategli un ascolto. Un album intero potrebbe essere indigesto ma la forma EP (dura poco meno di 30 minuti) è l'ideale per godervelo senza giri a vuoto. Promossi. E lo dice uno a cui i Deafheaven non piacciono granchè.
[Dale P.]
Canzoni significative: Bordello, Yeva's Lullaby.
|