Cosa manca ai Brother James per essere un grande gruppo?? Poco. Giusto quella dose di personalità e quel pizzico di carisma. Diciamo che la band gioca nel terreno dell'indie/noise italiano alla One Dimensional Man. E purtroppo, con la band in questione i BJ perdono inevitabilmente.
Ma cosa non va?? Il disco mette in luce una ottima band ma appare come bloccata. Come se la registrazione in studio non fosse l'habitat ideale per Matteo e Co. E' come se la band non rendesse al 100%. Questa è la sensazione che trasmette Days. E se, dopo tutto questo preambolo negativo, vi dicessi che il disco è bello???
Sì, perchè a parte la mancanza di originalità e il suono "piatto" i Brother James spaccano!! L'iniziale "The Power Of" è il classico brano ipnotico di scuola "Touch & Go" e la cover di "Kill Your Sons" di Lou Reed è da applausi, così come la Dylaniana "One To Many Mornings". La band sembra realmente più a suo agio nel riproporre brani altrui in chiave "post" che nel focalizzare le idee in pezzi autografi. Anche se alla fine della mezzora di durata del CD il brano migliore risulterà "The Soft War", collocata proprio a metà.
Sicuramente i Brother James ci riserveranno in futuro episodi migliori di questo ma perchè non accontentarci di questo "Days"???
[Dale P.]
Canzoni significative: The Soft War, One Too Many Mornings.
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