Trovo il mercato discografico inglese piuttosto noioso. Ragazzini devoti alla somma Jam+Beatles come fosse la cosa più nuova e figa del mondo, indie dancer di dubbio gusto con scarsa tendenza a creare dei classici moderni da tramandare ai posteri e ragazzine che uscite dalla scuola di canto si credono le nuove Aretha Franklyn. La musica heavy è decisamente scomparsa (come importanza intendo) lasciando giusto ai Jesu il compito di dettare le regole (devote agli Stati Uniti, ovviamente).
In questo mare di mediocrità (che molti di voi si premureranno di smentire) i The Duke Spirit non arriveranno certamente a salvare la situazione.
Hanno però un grande pregio: non cercare la melodia finto scanzonata per far cantare le platee. Ma, anzi, grazie alla bella voce di Leila Moss scartano le tentazioni nu-soul in favore di un approccio più "arty" tra Patti Smith e Siouxsie. Basta dire che la band si fa fotografare con in mano album di Modern Lovers, Sly & The Family Stone, Johnny Thunders, Gallon Drunk, Black Sabbath e altri classici del rock e non solo.
Prodotto da Chris Goss, storica mano fidata del giro stoner/rock, il disco è costituito di 12 brani sospesi fra brani grintosi e mid-tempos ispirati da sigarette e whisky. Svetta, ovviamente, il singolo "The Step And The Walk" ma purtroppo non tutti gli altri riescono a dare la stoccata vincente, complice, probabilmente, la misera carica carismatica dei musicisti. Manca un suono riconoscibile, la deviazione malata e degenere, il nervosismo. "Neptune" risulta quindi un compitino ben scritto e ben arrangiato, funzionante sulla carta ma decisamente poco "urgente" per spaccare lo stereo.
Che se poi non ci sono riusciti i Bellrays, decisamente più eccitanti, difficilmente questi Duke Spirit potranno mai fare breccia nel cuore dei rocker. Ma se il singolo passasse nei canali giusti, complice il sex appeal di Leila, potremmo anche non toglierceli più...
[Dale P.]
Canzoni significative: The Step And The Walk, Wooden Heart.
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