Bando alle premesse, questo nuovo degli Elbow, la loro terza produzione, attrae subito, al primo ascolto, vuoi per i ritornelli corali già masticati ma comunque brillanti come STATION APPROACH, vuoi perché si distaccano dalla recente scena di gruppi come FRANZ FERDINAND o THE KILLERS, vuoi perché uniscono alle strutture pop consolidate quella giusta dose di elettronica che rende il sound meno banale e più compatto, fluido.
Insomma quello che i COLDPLAY avrebbero voluto essere nel loro mediocre X&Y o gli insipidi SNOW PATROL.
Immaginatevi quindi come risultato finale un incrocio tra i RADIOHEAD sospesi di THE BENDS (ascoltate MEXICAN STANDOFF per averne conferma) e ancora delle contaminazioni sottomesse alla WILCO (soprattutto in brani come THE EVERTHERE, AN IMAGINED AFFAIR, THE STOPS).
Anche il leader Guy Garvey sembra, rispetto alle precedenti produzioni, osare di più e mettersi in gioco o meglio a mettere in gioco la sua voce rendendo i suoi limiti tecnici dei pregi provando a tratti un cantato quasi lo-fi. Questo si evidenzia particolarmente nel brano a mio avviso migliore, PICKY BUGGER.
La carezzevole GREAT EXPECTATIONS con quel soffio di pianoforte che accompagna una chitarra alla Donovan è senz’altro un’altra perla.
Piccolo difetto e invece quello che alcuni brani hanno la stessa ritmica e spesso si confondono.
In ogni caso, per concludere, se volete distaccarvi dai soliti nomi pop che troppo spesso deludono ma non volete rischiare neanche di buttare via i soldi (THE MAGIC NUMBERS) meglio una GOMITATA (la traduzione italiana di ELBOW) al resto!
[Steliam]
Canzoni Significative: Picky Bugger, Great Expectations
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