Cinque anni di silenzio, l'abbandono e il ritorno del cantante Tetsuya Fukagawa e imprevisti personali hanno rischiato di far chiudere per sempre la sigla Envy, ormai i più anziani rappresentati del post-hardcore attualmente in attività.
Quel post-hardcore che negli ultimi anni è stato inglobato dal più heavy e patinato "post-metal", più testosteronico e generalmente meglio prodotto ma, in molti casi, molto meno affascinante. E' una sfumatura lieve ma che i più anziani riconoscono bene.
I giapponesi Envy aprono il disco con l'impatto violento di "Statement Of Freedom" per poi aprire alle divagazioni atmosferiche e più rilassate che dai Mogwai arrivano agli Isis e a certo shoegaze. "The Fallen Crimson" è uno splendido lavoro di ombre e luci, con dinamiche sorprendenti che trasportano l'ascoltatore in lidi spesso inaspettati (vedi la ballad "Rhythm") e coraggiosi.
Un ritorno non gratuito, per una band che dopo 25 anni di attività è ancora in grado di stupire e di farsi amare.
[Dale P.]
Canzoni significative: Swaying leaves and scattering breath, Rhythm.
|