Nati da una costola dei Pinkback, i Goblin Cock sono californiani, incappucciati e parecchio curiosi. Racchiudono in un disco le chitarre pesanti dei Melvins, la melodicità di Meat Puppets, Janes' Addiction e addirittura Stone Temple Pilots (Tom's Song), la psichedelia dei Kyuss e l'energia dei Torche.
In un colpo solo la band riaggiorna i dettami anni 90 con un pugno di ottime canzoni che pur non dicendo nulla di nuovo risultano una ventata di aria fresca in un panorama in cui si cerca più l'idea della forma.
Non c'è nota che non ricordi qualcos'altro, ma è come un gioco della memoria in cui si cerca la citazione ma allo stesso tempo non mi risulterà difficile capire che per un ragazzo poco più che ventenne tutto questo possa suonare "nuovo".
Il punto di forza dei Goblin Cock è un po' quello dei Torche: regalarci un pugno di ottime composizioni, potenti, divertenti e sincere; aspetto che spesso i maestri "rivoluzionari" e "avanti" si dimenticano.
Chi ha voglia di un disco con determinate sonorità (stoner, alternative, grunge) che suoni moderno e con buone canzoni questo "Come With Me If You Want To Live" fa per voi. Non aspettatevi un maestro, ma un ottimo compagno di viaggio.
[Dale P.]
Canzoni significative: Ode To Billy Jack, Beneath The Valley Of The Island Of Misfit Toys.
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