Molti pensano che fare dischi vuol dire automaticamente essere ricchi. Probabilmente funzionava negli anni 90, quando le major mettevano sotto contratto praticamente tutti e si vendevano milionate di dischi. Attualmente non e' cosi': il pubblico si e' notevolmente ridotto ma, cosi' come era prima del boom del suono indipendente, sono rimasti giusto i fedelissimi a supportare le uscite discografiche piu' coraggiose. E gli "artisti" sono tornati a fare la fame.
I Melvins hanno sempre fatto una grassa risata in faccia a questa "crisi": la loro ricetta e' di pubblicare qualcosa appena possibile. Sia un disco, una collaborazione, un rutto. Qualcuno disposto a comprarlo si trova sempre (vedi il sottoscritto).
In questi mesi King Buzzo ha evidentemente voglia di prendere in giro il suo pubblico, ridergli in faccia e portare in giro le bozze di pezzi dei Melvins mai provati con Dale. Questo "This Machine Kill Artists" e' geniale fin dal titolo, ma all'interno troverete esattamente quello che potreste aspettarvi da Buzz Osborne senza amplificatore: canzoni alla Melvins acustiche.
Apro una parentesi per segnalarvi che Dale Crover ha pubblicato l'anno scorso un disco senza King Buzzo, assieme a Joe Plummer dei Black Heart Procession e Cody Willis dei Big Business. Batterie, percussioni e suonini: andatevelo ad ascoltare (magari su Soundcloud, dato che il disco e' gia' fuori catalogo). Questo per dire che le uscite soliste possono (devono?) essere qualcosa che non ti permette di fare la band madre.
Ma questa considerazione e' abbastanza superficiale: cosa non hanno fatto nei dischi i Melvins? Ecco perche' ogni volta che se ne escono con qualcosa di "normale" ci rimango male. E questo disco, per assurdo, e' normale. Un normale disco acustico di King Buzzo. Anche se e' il primo in 50 anni. Ovviamente da aggiungere alla collezione, ma difficilmente aprira' nuovi orizzonti a qualcuno.
[Dale P.]
Canzoni significative: Dark Brown Teeth, Illegal Mona
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