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E tutto iniziò da qui. Era il 1994 e i Korn entravano con prepotenza nel mondo musicale con il loro sound inedito e spaventoso. Mescolando il thrash (chitarre ribassate e potenti), il funky (la sezione ritmica), l'hip-hop (le numerosi parti rappate) e la pazzia (il cantante Jonathan Davis si sdoppia/triplica come fosse normale avere decine di voci). E' quest'insieme di cose che rende i Korn un gruppo già oltre il "normale" crossover allora imperante (Faith No More, Primus principalmente). Le urla disumane e schizzate del cantante non lasciano indifferenti così come l'urgenza. Ascoltate le urla di "Ball Tongue" e capirete di avere di fronte un gruppo che ha urgentemente bisogno di comunicare qualcosa, gridando e scalciando sempre più forte. O la disperazione di "Need To" quando Jonathan sembra che non riesca neanche a gridare dal dolore. L'ottima produzione di Ross Robinson (allora poco più di un debuttante) mette in risalto tutte le intuizioni crossoveristiche di una band in stato di grazia; potente ed emozionante. Da qui prenderanno appunti Incubus, SOAD, Deftones e tutti quelli che sarebbero venuti dopo.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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