Ricordo i Rolo Tomassi agli esordi come un simpatico combo dedito al post-hardcore tecnico di scuola Dillinger Escape Plan senza infamia e senza lode ma appunto con un gusto del buffo non lontano dai Blood Brothers o dai Locust. Li ritrovo anni dopo che continuano a fare quelle cose con umiltà e dedizione ma con maggiore serietà. 6 dischi, decine di singoli e split, non sono serviti per far diventare "big" la band ma sicuramente sono serviti per farli diventare "grandi" dal punto di vista della proposta, evitando quelle trappole malsane di un genere devoto all'ipertecnica, perdipiù con voce femminile. Non sono i Jinjer, che comunque mi piacciono, un po' persi nel contorto a tutti i costi ma sono i Rolo Tomassi, band che cerca la strada difficile senza mostrare i muscoli. In "Where Myth Becomes Memory" però si va avanti a stento, con intermezzi pianistici, momenti goth-dreampop, strizzate d'occhio al metalcore e chi più ne ha più ne metta. Proprio questa frammentarietà azzoppa un disco che con superiore concentrazione poteva dare maggiore soddisfazione all'ascoltatore. Che pubblico hanno i Rolo Tomassi? Se amate la loro imprevedibilità capirete anche questo disco, tutti gli altri li ignoreranno come sempre.
[Dale P.]
Canzoni significative: Cloaked, Mutual Ruin.
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