In pochi se ne sono accorti ma il sottobosco stoner italiano è uno dei più fertili e interessati del panorama mondiale. Le band sono libere di suonare quello che vogliono dato che fondamentalmente suonano per se stesse e per quei pochi irriducibili armati di basettoni, birra da litro ed erbetta pregio.
Gli Stoner Kebab sono tra i più ambiziosi del lotto, confezionando con questo Imber Vulgi un unico brano da 33 minuti. Se il vostro pensiero è a mitico Jerusalem degli Sleep siete fuori strada. Il disco è ben più agile pur mantenendo la consueta carica monolita e profondamente sludge. Agilità garantita da riff più aperti e da una vaga idea di orecchiabilità, unita alla consueta carica psichedelica che contraddistingue i dischi del genere.
I riferimenti sono i classici Electric Wizard, Orange Goblin, Sleep, Monster Magnet, Melvins. In questo caso non è richiesta l'originalità assoluta ma i fan del genere non potranno che apprezzare un disco curato e fluido che non vi farà smettere un attimo di fare il classico headbanging lento; sintomo di una band che ci colpisce da dentro...
[Dale P.]
Canzoni significative: Imber Vulgi.
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