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Esiste un disco con una forza tale da arrivare al primo dei Velvet Underground? Sì e si chiama "The Stooges" come la band che lo suona. Il leader ha la stessa forza di Lou Reed ed è anche più selvaggio e perverso. Si chiama Iggy Stooge. Con lui il fondamentale aiuto dei fratelli Asheton e di Dave Alexander. Da non dimenticare, in cabina di regia, John Cale. L'apertura delle danze è affidata a "1969", dove nel testo si mostra già il disagio urbano della band: "E' il 1969, un altro anno per me e te. Un altro anno con niente da fare". E tutti noi sappiamo cosa successe nel 1969. Sicuramente non un anno noioso! Ma il nichilismo, la selvatichezza, il vivere ai margini non ti fà capire la differenza fra il 1969 o, chessò, il 1965. E' tutto uguale. E' tutta una merda. La potenza giovanile della band è tutta qui. Noia e no future. Droga. E tanto sesso: "I Wanna Be Your Dog", canzone chiave di tutta la musica alternativa che si sarebbe sviluppata molti anni dopo. Il lungo matra di "We Will Fall", blues metropolitano a cui tutti i gruppi No-Wave dovranno più di un tributo. Snervante e sfiancante. Un classico assoluto. E parliamo di "No Fun" programmatica già dal titolo? Da come avrete capito, "The Stooges" è uno degli esordi più brillanti e fondamentali della storia della musica moderna. Capace in poco più di 30 minuti di anticipare e inventare tutta la musica che sarebbe arrivata. Se volete un disco potente, chiassoso e destabilizzante questo è quello che cercavate.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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